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Orrore a Bari, pastore maremmano trovato morto con una busta intorno al collo: caccia al responsabile

È stato rinvenuto ieri mattina, riverso su una strada di Palo del Colle (Bari): il cane ormai privo di vita aveva una busta intorno al muso, per impedirgli di respirare. Le Guardie zoofile della città metropolitana di Bari a Fanpage.it: “Tra le ipotesi, anche quella di una vendetta crudele”.
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Foto: Guardie zoofile della città metropolitana di Bari.
Foto: Guardie zoofile della città metropolitana di Bari.

Lasciato esanime in una strada sterrata, probabilmente malmenato, una busta di plastica serrata con del nastro adesivo da imballaggio intorno alla testa per impedirgli di respirare.

È questa la macabra scena che le Guardie zoofile della città metropolitana di Bari, accorse ieri mattina sul posto dopo una segnalazione, hanno descritto a Fanpage.it.

Il cane, un maremmano sui 4-5 anni d’età, era purtroppo già privo di vita: il cadavere abbandonato sotto al sole a mostrare dove può condurre la crudeltà umana.

Il terribile episodio è avvenuto a Palo del Colle, comune pugliese di 20mila abitanti della città metropolitana di Bari.

“Verso le 8.15 di lunedì 19 giugno ci è arrivata la chiamata di una volontaria che si trovava a Palo del Colle (Bari) dopo aver ricevuto l’allarme di un residente – la ricostruzione fatta a Fanpage.it da una delle Guardie zoofile che sono intervenute – il cane si trovava in una strada sterrata, tra l’asilo e il poliambulatorio del paese, privo di vita”.

“Fin da subito era chiaro che non fosse stato vittima di un incidente stradale, come ogni tanto accade: il capo era avvolto da una busta di plastica, chiusa all’estremità intorno al collo con scotch da imballaggio per non permettere all’aria di passare”.

La busta e il nastro avevano inoltre scritte riconducibili a un’azienda che risulta però ormai inesistente.

È ancora impossibile definire le cause della morte: se questa sia avvenuta lentamente per asfissia o se sia stata provocata dalle percosse.

Infatti, una delle ipotesi seguite dalle Guardie zoofile è che il cane possa essere stato precedentemente aggredito: “Quando abbiamo tolto la busta – ormai purtroppo era troppo tardi – abbiamo notato che aveva una specie di ematoma sulla parte sinistra del muso e che il pelo intorno all’area, il labbro e persino i denti erano insanguinati”.

Si dovrà attendere un’eventuale ispezione cadaverica per poter stabilire la dinamica dei fatti e se effettivamente il cane sia stato o meno colpito sulla zona del naso.

Foto: Guardie zoofile della città metropolitana di Bari.
Foto: Guardie zoofile della città metropolitana di Bari.

La vicenda resta per ora avvolta in un alone di mistero: chi abbia commesso quest’atrocità e soprattutto il perché, sono domande che attualmente non trovano risposta.

Una delle teorie proposte dagli agenti della Guardia zoofila collocherebbe il crimine all’interno di un piano di vendetta: si ipotizza un regolamento di conti, una faida che potrebbe aver portato alla crudele uccisione dell'animale.

Molto probabilmente, quindi, una vendetta nei confronti di individui non ancora identificati. “Il cane non era né un randagio, né uno di quelli ‘da masseria’ – spiega l’agente – unghie, pelo e denti erano in ottime condizioni, molto probabilmente si trattava di un animale abituato a stare in casa o, al massimo, in giardino. Al collo aveva anche un collare antiparassitari che può costare tra i 40-50 euro”.

Il cane è stato probabilmente ucciso altrove e poi abbandonato poco tempo dopo sulla stradina del paese: non sono state trovate tracce di sangue intorno al corpo e comunque sarebbe stato molto impegnativo spostare un esemplare di oltre 40 chilogrammi.

Per questo motivo le Guardie zoofile nelle prossime ore passeranno al vaglio le telecamere della zona, sperando che queste abbiano intercettato delle auto passare nelle ore precedenti la macabra scoperta.

Nel frattempo, sono stati allertati come da protocollo polizia locale e carabinieri del comando di Palo del Colle, mentre già nel pomeriggio di ieri gli agenti del Nucleo Zoofilo della Città metropolitana di Bari hanno inviato la notifica alla Procura della Repubblica.

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