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Organo compatibile fa 400 km ma il rene era quello sbagliato: il trapianto salta all’ultimo momento

L’organo era stato trasportato dalla Lombardia nelle Marche con una Porsche Panamera appositamente adibita ma si è rivelato inservibile. Una biopsia infatti aveva rivelato che era inutilizzabile.
A cura di Antonio Palma
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Era stato richiamato immediatamente dall’ospedale e ricoverato d’urgenza per la disponibilità di un organo compatibile da trapiantargli. Un paziente marchigiano, che era in lista di attesa per un rene nuovo, però poco dopo ha avuto l’amarissima notizia che tutto era cancellato perché l’organo era quello sbagliato. È accaduto nei giorni scorsi ad Ancona dove l’intervento è saltato all’ultimo momento.

A ricostruire la singolare vicenda, avvenuta all’antivigilia di Natale, è il Corriere Adriatico al quale il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ha assicurato che il paziente non ha riportato conseguenze dal punto di vista fisico e rimane quindi in dialisi, anche se ha ancora bisogno al più presto di un nuovo rene compatibile.

Secondo quanto accertato finora, qualcosa non avrebbe funzionato al momento dell’invio dell’organo da trapiantare. Il rene era stato espiantato in Lombardia regolarmente da un donatore in morte cerebrale ma in età avanzata. Questo secondo elemento però ha dato vita a una serie di problemi che alla fine hanno portato alla cancellazione del trapianto.

Vista l’età del donatore, infatti, si era proceduto subito a una biopsia molto approfondita dalla quale era emerso che solo uno dei due reni era utilizzabile per trapianto. Nel frattempo però l’organo era già partito verso le Marche per un viaggio di 400 chilometri a tutta velocità su una Porsche Panamera appositamente adibita.

Quando sono arrivati i risultati dell'esame sull'organo, il centro trapianti ha subito disposto l’invio del rene giusto con un trasporto aereo ma dall’ospedale Torrette a questo punto hanno rifiutato per i troppi rischi. Il team medico della Nefrologia dell’ospedale di Ancona, infatti, ha ritenuto che sarebbe passato troppo tempo dall’espianto. Visto che il paziente non è in pericolo di vita e che si sarebbe andati incontro a rischi di non funzionamento troppo elevati, si è deciso di attendere un nuovo organo.

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