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Ordinavano “latte e birra” per comprare cocaina e marijuana: blitz antidroga a Trani, 18 indagati

Al telefono chiedevano “latte” o “birra” ma era un linguaggio in codice per acquistare cocaina e marijuana. A fornire la droga e a smerciare le dosi, ognuno con un preciso compito, erano sei persone arrestate a Trani durante una vasta operazione antidroga della polizia di Stato. In quattro sono finiti in carcere, due ai domiciliari.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
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Ordinavano al telefono "latte" o "birra" ma, in realtà, erano parole che in un linguaggio in codice servivano per acquistare cocaina e marijuana. A fornire la droga e a smerciare le dosi, ognuno con un preciso compito, erano sei persone. Sono state arrestate questa mattina a Trani durante una vasta operazione antidroga condotta dagli agenti della polizia di Stato. In quattro sono finiti in carcere, due ai domiciliari.

Le persone arrestate hanno una età compresa tra i 22 e i 46 anni e ora rispondono, a vario titolo e in concorso, di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Insieme a loro sono state denunciate anche altre dodici persone. Nove di queste, che sarebbero i clienti del gruppo smantellato oggi, venerdì 29 settembre, sono accusate di favoreggiamento.

Secondo quanto è emerso dalle indagini degli investigatori, che sono state coordinate dalla Procura di Trani e che si sono concentrate tra ottobre e dicembre dello scorso anno, due dei giovani arrestati all'alba di oggi – un 23enne e un 29enne – vendevano le dosi trasformando così le loro abitazioni in autentici market dello spaccio. A rifornire di cocaina e marijuana gli spacciatori era invece un 46enne che, con la complicità degli altri, gestiva "una fiorente attività di spaccio".

È quanto è stato riferito dagli investigatori che per identificarli si sono impegnati in intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che in pedinamenti e attività di osservazione. Gli accertamenti realizzati dai poliziotti hanno permesso anche di definire le esatte modalità con cui veniva venduta la droga. Sembra infatti che i clienti contattassero i presunti pusher e con loro si mettessero d'accordo attraverso l'utilizzo del linguaggio criptico stabilito in precedenza. Poi ritiravano le dosi richieste o a casa loro o in strada.

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