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Ora solare, stanchezza e inappetenza col cambio. L’esperto: “Adattarsi subito al nuovo ritmo”

Con il passaggio dall’ora legale a ora solare, che si verifica alle 3 di domenica 27 ottobre, è possibile che si manifestino alcuni sintomi come stanchezza, inappetenza e irritabilità tipici del cambiamento del proprio ritmo sonno-veglia. Fanpage.it ne ha parlato con il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano: “È un mini jet leg. Attenzione a bambini e anziani, ma entro tre giorni tutto tornerà alla normalità”.
A cura di Ida Artiaco
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Stanotte torna l'ora solare: alle 3 della notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, le lancette si sposteranno un'ora indietro, alle 2. Si dormirà un'ora di più ma ci saranno meno ore di luce al giorno. E così sarà per tutti i mesi autunnali ed invernali fino al prossimo 29 marzo 2020, quando tornerà l'ora legale. Tuttavia, questa potrebbe essere l'ultima volta che torna l'ora solare, dal momento che entro aprile l'Italia, come gli altri paesi membri dell'Ue, dovrà decidere se abolirla o meno. Anche perché questo cambiamento, per quanto impercettibile, può avere delle ripercussioni sulla salute delle persone, oltre che sui consumi energetici e sull'efficienza ambientale. Delle conseguenze psicofisiche legate al passaggio dall'ora legale a quella solare e viceversa, e dei possibili rimedi, Fanpage.it ne ha parlato con il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Cosa rappresenta per il nostro corpo cambio d'ora?

"Si tratta di un mini jet leg. Per cui bisogna cercare un riallineamento di quelli che sono gli orari del nostro orologio biologico interno rispetto all'orologio esterno. Parliamo comunque solo di un'ora, per cui non è un grossissimo problema dal punto di vista del riadattamento. Senza dimenticare che dal punto di vista pratico il passaggio all'ora solare non è traumatico come quello all'ora legale, che si verifica in primavera".

In che senso?

"Il passaggio da ora solare a ora legale è più problematico perché porta ad una condizione di perdita di un'ora di sonno, che è molto pericolosa perché si è visto anche da un punto di vista scientifico che c'è ad esempio un aumento delle patologie cardiovascolari proprio il giorno seguente al cambio dell'ora. Questo cambio che potremmo definire autunnale è molto meno impattante, creando meno problemi ai quei soggetti che noi in gergo specialistico chiamiamo "gufi", cioè coloro che tendono ad avere uno spostamento del proprio ritmo sogno-veglia in avanti, che vanno a letto più tardi e si svegliano più tardi e che rappresentano circa il 25/30 per cento del totale della popolazione. La primavera per quest'ultimi è di certo un periodo più critico".

Cosa succede ai soggetti che non possono definirsi "gufi"?

"Anche per il resto dei soggetti, che dunque non possono definirsi né gufi né allodole, come si chiamano in gergo medico, l'adattamento all'ora solare è molto più facile rispetto a quello all'ora legale. In generale, a prescindere dall'orologio biologico interno di ciascuno, è meno difficile, facendo un paragone con il jet leg, adattarsi all'orario degli Stati Uniti piuttosto che a quello della Cina. Quindi, siccome questo cambio che abbiamo adesso è un po' come volare a New York, questo ci fa capire perché ora è meno problematico.

Anche se si tratta solo di un'ora, che problemi dobbiamo aspettarci?

"Nulla di più dei sintomi che si manifestano quando c'è un cambiamento del proprio ritmo quotidiano, come stanchezza, irritabilità e inappetenza, perché variano anche le tempistiche legate alla propria nutrizione. Le categorie di soggetti che in generale ne possono risentire di più sono di certo i bambini e gli anziani, ma non c'è da preoccuparsi. In genere entro due o tre giorni dal cambio d'ora ci si riadatta tranquillamente. Il trucco è un po' quello che si usa quando si viaggia: una volta che cambia l'orario non seguire tanto l'orologio biologico interno quanto cercare di adattarsi subito al nuovo orario, seguendo solo questo e non restando ancorati al vecchio. Più che altro, vorrei spostare l'attenzione sul fatto che il problema vero è che con la stagione autunnale ed invernale, al di là del passaggio da ora legale a ora solare, diminuiscono le ore di luce, si fa meno attività fisica all'esterno e di conseguenza c'è una minor rilascio di serotonina, che è l'ormone del benessere e che nei prossimi mesi scarseggerà".

Cosa ne pensa della possibile abolizione dell'ora solare, che l'Italia dovrà decidere entro aprile 2020? 

"Eliminare questi due mini jet leg che si verificano due volte all'anno è di certo positivo perché tutto ciò che implica un cambiamento di ritmo per l'organismo rappresenta un aspetto traumatico, non tragico ma sono momenti in cui si va a modificare il normale ritmo sonno-veglia che si porta dietro tutte le ripercussioni di cui abbiamo parlato. Per cui io sono assolutamente favorevole ad una eventuale abolizione del passaggio dall'ora legale a quella solare e viceversa per quanto riguarda l'aspetto sanitario".

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