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Ora legale, stanotte si cambia: lancette avanti dalle 2 alle 3, attenzione agli effetti collaterali

Stanotte torna l’ora legale: oggi, tra sabato 27 e domenica 28 marzo, le lancette verranno spostate in avanti di un’ora, dalle 2 alle 3. Ciò significa che dormiremo un’ora in meno ma risparmieremo di più, a livello di energia e di consumi. Attenzione, però, a insonnia o stanchezza come effetti collaterali. L’ora solare tornerà domenica 31 ottobre dal momento che l’Italia ha deciso di non ha abolito il cambio d’ora, a differenza di altri paesi europei.
A cura di Ida Artiaco
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Questa notte cambia l'orario: alle due le lancette verranno spostate in avanti di un'ora, fino alle 3, tra sabato 27 e domenica 28 marzo, il che segnerà il passaggio dall'ora solare a all'ora legale. Ciò significa che avremo giornate più lunghe, tipiche della primavera e dell'estate, e dormiremo un'ora in meno, ma avremo anche sessanta minuti di luce naturale in più con il corollario del risparmio energetico che in Italia è stato quantificato in oltre un miliardo e 700 milioni di euro nel periodo 2004-2020, pari al consumo di 150mila famiglie. Attenzione Il 2021 potrebbe essere l'ultimo anno del passaggio dall'ora solare all'ora legale e viceversa per l'Ue, anche se l'Italia ha già fatto sapere di non volere abolire il cambio d'ora. Se ciò venisse confermato, si cambierà di nuovo orario domenica 31 ottobre, con il ritorno dell'ora solare.

Cosa cambia e quali sono gli effetti collaterali

Con il passaggio dall'ora solare all'ora legale, dunque, che quest'anno avverrà nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo, alle due del mattino, dormiremo un'ora in meno ma ciò ci regalerà molta luce in più la sera. Il cambio d'ora comporta anche una serie di piccoli disturbi, per lo più lievi e destinati a sparire in breve tempo. Si tratta, però, di disagi reali e comuni a moltissime persone legati al sonno. Molti esperti definiscono, infatti, il cambio d'ora come un vero e proprio jet lag, una sorta di cambio di fuso, che può portare gli stessi effetti collaterali. Non bisogna preoccuparsi, dunque, se domani, al risveglio dopo il passaggio da ora solare a ora legale, si avvertirà insonnia o stanchezza. Ciascuno ha il proprio orologio biologico, legato ai cosiddetti ritmi circadiani, ed è naturale avere delle difficoltà quando avvengono cambiamenti improvvisi come quelli introdotti dal passaggio tra ora solare e legale, ma tutto dovrebbe sparire entro qualche ora.

Il dibattito in Europa sull'abolizione del cambio dell'ora

Da tempo si sta ragionando a livello europeo sull'abolizione del passaggio dall'ora solare a quella legale. Nel 2018 il Parlamento ha approvato una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, ma ha anche auspicato una decisione unitaria a livello europeo. Una consultazione online (svoltasi dal 4 luglio al 16 agosto 2018 con l’adesione record di 4,6 milioni di cittadini europei) aveva mostrato che l’85% degli intervistati è favorevole all’abolizione del cambio dell’ora semestrale. La decisione definitiva è ferma al Consiglio Europeo, e non è escluso che già nei prossimi mesi si torni a parlare della faccenda. Alcuni paesi come Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia si sono già espressi per l'orario unico per tutto l'anno, così come i Paesi del Nord Europa, dove il sole tramonta molto più tardi per via della vicinanza con il Polo Nord.

Cosa ha deciso l'Italia sull'ora legale

Tuttavia, l'Italia ha già fatto sapere di essere contraria all'abolizione del passaggio da ora legale a ora solare, soprattutto per motivi legati al risparmio energetico e per le tasche dei cittadini. L'ora legale infatti comporta evidenti risparmi sia in termini di consumi che di energia, sfruttando un minore uso dell'illuminazione elettrica con l'allungarsi delle giornate. Nel nostro Paese nel solo 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro secondo dati Terna.

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