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Ora la Fiat contro il vescovo: “A Pomigliano si è messo dalla parte dei violenti”

Lettera del responsabile dell’impianto di Pomigliano al Vescovo di Nola che “inconsapevolmente” e “vittima della propaganda” si è “messo dalla parte dei violenti e prevaricatori”.
A cura di Redazione
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La vertenza fra la Fiat e gli operai di Pomigliano si arricchisce di un nuovo, discutibilissimo capitolo. A scriverlo questa volta è il responsabile dello stabilimento di Pomigliano Giuseppe Figliuolo che indirizza al vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, una lettera aperta, dopo la sua partecipazione alla manifestazione di protesta davanti ai cancelli dello stabilimento. Come ricorderete, monsignor Depalma aveva manifestato con la sua presenza la propria solidarietà ai lavoratori Fiat che protestavano contro i due sabato di recupero lavorativo e contro l'incertezza dei programmi per lo stabilimento campano.

Secondo il responsabile dell'impianto però, con il suo gesto il vescovo si è collocato dalla parte dei violenti e prevaricatori. Una scelta però "involontaria e causata dalle mistificazioni veicolate dalla stampa e dai manifestanti". Così Figliuolo invita il vescovo a visitare lo stabilimento dove ci sono 3.200 lavoratori degni "quanto gli altri della sua solidarietà". Del resto, si legge nella lettera diffusa dal Mattino, "la protesta vedeva coinvolti non più di trecento/quattrocento persone (di cui solo poche decine di operai e per il resto studenti, politici di professione e appartenenti ai più svariati centro sociali) che tentavano di impedire a 3.200 persone di esercitare il proprio diritto di recarsi al lavoro: non abbiamo infatti alcun dubbio circa il fatto che la sua scelta di essere dalla parte dei violenti e prevaricatori è stata involontaria e causata dalle mistificazioni veicolate da alcuni organi di informazione che hanno volutamente travisato la realtà dei fatti, omettendo che era stato sottoscritto un accordo sindacale tra azienda e legittimi rappresentanti dei lavoratori".

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