Operato per un’ernia inguinale si risveglia dall’anestesia senza un testicolo
Avrebbe dovuto essere un intervento chirurgico abbastanza semplice, invece per un ragazzo salentino si è trasformato in un incubo: l'operazione per la rimozione di un'ernia inguinale – che gli era stata consigliata da un medico – è finita decisamente male: dopo il risveglio dall'anestesia infatti il giovane si è ritrovato senza un testicolo a causa – secondo i meriti chiamati a confrontarsi sul caso – di manovre chirurgiche che hanno causato ischemia e atrofia. Per questa ragione i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Lecce hanno condannato un chirurgo e un'importante clinica privata a risarcire il ragazzo con 40mila euro per i danni biologici e morali che gli hanno provocato: dopo aver perso il testicolo, il giovane è stato costretto a sottoporsi a un intervento estetico per la sostituzione dell'"ammanco" con una protesi in silicone.
La vicenda risale al 2010, quando il ragazzo si presentò dal medico in questione e scoprì di soffrire di ernia inguinale, immediatamente operata. Malgrado la relativa semplicità dell'intervento e la condizione di salute del paziente assolutamente buona – hanno evidenziato i periti di parte – qualcosa non è andati come avrebbe dovuto. Due anni più tardi, supportato dall'avvocato Luigi Quinto, l'uomo ha denunciato il dottore per negligenza e imperizia e anche la clinica che avrebbe dovuto controllarne l'operato, chiedendo un risarcimento per danni biologici ed esistenziali, per un importo di 40mila euro, oltre a 21mila euro di spese. La struttura sanitaria si è difesa, con il legale Nicoletta Galluccio, specificando che il medico in questione esercitava attività libero professionale e non era, quindi, suo dipendente; impostazione poi contestata dallo stesso medico, rappresentato dal legale Angelo Valente.