Operaio ucciso perché scambiato per un boss di ‘Ndrangheta: arrestate 4 persone dopo 18 anni
Sono state arrestate oggi dopo circa 20 anni dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza quattro persone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda, diretta da Nicola Gratteri. I quattro sono indagati per concorso in due omicidi commessi tra il 2003 e il 2004: il primo è quello di Luciano Martello, commesso a Fuscaldo (Cosenza) il 12 luglio, mentre il secondo è quello di Antonio Maiorano, commesso a Paola (Cosenza) il 21 luglio dell'anno successivo.
Maiorano, all'epoca operaio forestale incensurato, fu ucciso per errore a colpi di pistola perché scambiato per un boss del posto, Giuliano Serpa, reale obiettivo dell'agguato, a causa della sua somiglianza fisica e per il fatto che si trovava nello stesso cantiere dove era la vittima. Maiorano in quel periodo era presso la postazione antincendio del Consorzio di bonifica della Valle Lao, allestita al campo sportivo di Paola.
Il killer che uccise per errore Maiorano si chiama Bruno Adamo e dopo il fatto, vinto dal rimorso, decise di pentirsi. Per il delitto è stato successivamente condannato con sentenza definitiva. L'operazione che ha portato ai quattro arresti di oggi è stata stata coordinata dal procuratore aggiunto Antimafia Vincenzo Capomolla e dal pm Romano Gallo. I fermati sono Romolo Cascardo, Pietro Lofaro, Luigi Berlingeri (condannato ieri a 30 anni di carcere perché coinvolto nella strage di via Popilia avvenuta il 9 novembre del 2000 a Cosenza) e Alessandro Pagano.
Il procedimento nei confronti degli indagati destinatari dell’ordinanza cautelare eseguita in data odierna, per i predetti fatti omicidiari, è attualmente nella fase delle indagini preliminari.