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Operaio resta invalido dopo aver sollevato pesi per anni: azienda condannata a 46mila euro di risarcimento

Non avrebbe dovuto sollevare pesi superiori ai 5 chili, come stabilito dal suo medico, ma nell’azienda dove lavorava l’indicazione era stata ignorata per anni e il lavoratore era rimasto invalido. Ora la stessa azienda è stata condannata dal Tribunale di Rovereto a versare un risarcimento di circa 46mila euro per i danni causati dalla malattia professionale.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
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Non avrebbe dovuto sollevare pesi superiori ai 5 chili, come stabilito dal suo medico, ma nell'azienda dove lavorava l'indicazione ere stata ignorata per anni e il lavoratore era rimasto invalido. Ora la stessa azienda è stata condannata dal Tribunale di Rovereto a versare un risarcimento per i danni causati dalla malattia professionale.

Il protagonista di questa storia è un uomo che nel 2007 era stato assunto nel settore degli pneumatici. Come raccontato dal Corriere del Trentino, il dipendente era incaricato della movimentazione con i muletti di materiale molto pesante. Un peso che, secondo il medico curante, come già detto, lui non avrebbe dovuto in alcun modo sollevare.

Ogni giorno invece tirava su sponde della cassa metallica contenente polimero con un peso superiore ai 20 chili, mandrini di fissaggio delle gomme del peso di 25 chili ed effettuava in media 5-6 viaggi al giorno a bordo del muletto su terreno accidentato per scaricare il materiale.

Le operazioni appena descritte gli avevano causato una malattia invalidante riconosciuta dall’Inail e, in più, il 21 novembre 2018, l’uomo era stato travolto da un tettuccio metallico di una macchina spazzatrice, rimanendo ferito e aggravando un quadro già compromesso. Al lavoratore era stata quindi riconosciuta un’invalidità permanente del 12%.

A quel punto, dopo un lungo periodo trascorso tra visite e riabilitazione, ha deciso di rivolgersi al Tribunale del Lavoro, assistito dall'avvocato Giovanni Guarini. L'azienda ha sostenuto fin da subito che la malattia del dipendente era stata causata dall’attività pregressa del lavoratore.

Ma il giudice del lavoro Michele Cuccaro del Tribunale di Rovereto ha rigettato questa posizione, così come la ricostruzione sull’infortunio. Secondo la ditta, infatti, questo sarebbe stato frutto di un errore umano. Il giudice invece ha riconosciuto che l’incidente è stato determinato dal ‘mancato consolidamento della struttura'.

Per questo l’azienda trentina dovrà versare 46mila euro per i danni causati dalla malattia professionale e dall'infortunio, così come per risarcire le spese legali. Soldi che si aggiungo ai 39mila euro già versati dall’Inail.

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