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Operaio indiano muore schiacciato da una macchina rotoimballatrice nelle campagne di Matera

Quella di ieri è stata la quinta vittima sul lavoro registrata in Basilicata dall’inizio del 2025. La Uil: “Non possiamo accettare che la presenza di lavoratori stranieri coincida sistematicamente con una riduzione delle tutele”.
A cura di Davide Falcioni
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Un operaio di 40 anni, di nazionalità indiana, è morto nel pomeriggio di ieri mentre era al lavoro in un’azienda agricola a Borgo La Martella, alla periferia di Matera. Stando a quanto si è appreso, il 40enne è rimasto schiacciato in una macchina rotoimballatrice. Sull'incidente indagano i Carabinieri. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118 Basilicata soccorso, che non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo.

Quella di ieri è stata la quinta vittima sul lavoro registrata in Basilicata dall’inizio del 2025, una cifra che – seppur riferita a una regione di piccole dimensioni – assume un peso enorme in termini di impatto sociale e umano dimostrando quanto lavoro ci sia ancora da fare per rendere sicuri i luoghi di lavoro. Lo ha ribadito anche Bruno Di Cuia, dirigente della segreteria regionale della UIL Basilicata: "Questo ennesimo lutto impone un’accelerazione della nostra battaglia per il diritto alla vita nei luoghi di lavoro. La campagna nazionale Zero Morti sul Lavoro deve tornare ad essere una priorità assoluta per tutte le istituzioni, a partire da quelle locali fino al Governo. Non possiamo più limitarci al cordoglio. Occorre agire".

Secondo il sindacalista, componente del coordinamento nazionale UIL migrante, i lavoratori agricoli extracomunitari, spesso sottoposti a condizioni di fragilità contrattuale e invisibilità sociale, rappresentano una delle categorie più esposte al rischio di infortuni gravi o letali. "La presenza massiccia di manodopera straniera, in gran parte proveniente da Paesi extra-UE, è una realtà strutturale del comparto agricolo lucano e nazionale. Ma non possiamo accettare che questa presenza coincida sistematicamente con una riduzione delle tutele. I lavoratori stranieri non sono manodopera di serie B. Hanno diritto alla stessa sicurezza, alla stessa dignità, allo stesso rispetto".

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