Operaio Fiat costretto a farsi la pipì addosso. Usb: “Per non rallentare la produzione”
Vietato fare pipì in orario di lavoro per non rischiare di rallentare la produzione. Sta facendo discutere la vicenda che ha visto protagonista un operaio della Sevel di Atessa, in provincia di Chieti, denunciata dal sindacato Usb e dal Partito di Rifondazione Comunista dell'Abruzzo. Un lavoratore dello stabilimento è stato costretto a urinarsi addosso perché gli è stato vietato di andare in bagno. Questo accade nello stabilimento più grande in Italia del gruppo FCA (ex-Fiat): "Si tratta di un fatto gravissimo – dichiara l'Usb in una nota – che lede la dignità del lavoratore vittima dell’episodio, che la dice lunga sulle condizioni di lavoro cui sono costretti i lavoratori FCA, ma che stanno allargandosi a macchia d’olio. Episodi in cui richieste simili vengono negate o ritardate si ripetono più spesso di quanto si possa immaginare, perché i ritmi sono frenetici, perché la produzione viene prima di tutto, perché per risparmiare non c’è personale per le sostituzioni, mentre fuori dilaga la disoccupazioni e la precarietà che distruggono esistenze, affetti, comunità". I lavoratori aderenti al sindacato hanno proclamato un'ora di sciopero in solidarietà con l'operaio.
"Alla Sevel carichi di lavoro ai limiti del sostenibile"
"Spremere i lavoratori fino al divieto, ripetuto e continuato, di poter andare in bagno, è un fatto di una gravità inaudita, da condannare senza mezzi termini – dicono Marco Fars e Maurizio Acerbo, del PRC -. Da molti anni nel gruppo FCA si assiste all’incremento di ritmi e carichi di lavoro al limite del sostenibile. Troppo spesso gli aumenti di produttività sono stati salutati come un fatto positivo, senza chiedersi come fossero possibili, ogni anno, aumenti produttivi da record.
La Sevel è una società del gruppo FCA che si occupa della produzione dei veicoli commerciali e di alcuni monovolume con marchio Fiat, Fiat Professional, Lancia, Citroën e Peugeot.