Operaio di 72 anni muore in cantiere a Lecce: “Costretto a lavorare perché la pensione non bastava”
È morto cadendo da un ponteggio allestito in via Parini a Lecce, l'operaio di 72 anni, Donato Marti. L'incidente sul lavoro è avvenuto questa mattina mentre erano in corso dei lavori di ristrutturazione a un immobile. Inutili i soccorsi e i tentativi di rianimare l'operaio da parte del personale sanitario del 118: trasportato in ospedale al Vito Fazzi di Lecce, è morto poco dopo il suo arrivo.
Tuona la Cgil Lecce: “Piangere la morte di un pensionato sul luogo di lavoro deve far riflettere sulla condizione degli anziani che raggiungono l'età per ottenere l'assegno previdenziale. Si pone una questione di vera e propria sopravvivenza per chi arriva alla pensione dopo 40 anni di duro lavoro e di colpo si ritrova a fare i conti con lo stato di bisogno”.
Ancora da ricostruire la dinamica dell'incidente ma sembra che l'uomo si trovasse su un ponteggio insieme ad altri operai per installare un montacarichi quando è precipitato nel vuoto: un volo di almeno cinque metri che non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono giunti i soccorritori del 118 ma per Donato Marti non c'è stato nulla da fare: è stato dichiarato morto poco dopo l'arrivo in pronto soccorso al Vito Fazzi.
Sull'accaduto stanno indagando gli agenti di polizia insieme con gli ispettori dello Spesal che dovranno effettuare i rilievi sul luogo dell'incidente. Intanto la Procura di Lecce ha aperto un'inchiesta. Quella di oggi è la terza vittima di incidenti sul lavoro che si registra in provincia di Lecce nel giro di 50 giorni.
Secondo la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi “gli assegni pensionistici per molti cittadini della provincia di Lecce sono tra i più bassi d'Italia. Molti pensionati sono quasi costretti a ricorrere a lavori extra, spesso di fortuna. Serve con urgenza un provvedimento che aumenti il potere di acquisto delle pensioni, allargando per esempio la platea dei percettori della cosiddetta 14esima”.