Operaio 40enne scivola montando un tetto: Renzo muore dopo un volo di 4 metri
Si chiamava Renzo Sciammetta, aveva 40 anni ed originario di Patti, l'uomo rimasto vittima di un incidente sul lavoro in un cantiere nel messinese. La tragedia è avvenuta intorno alle 12.30 di giovedì 13 luglio.
Si trovava a Caronia impegnato nel montaggio di un grondaia su un tetto in contrada Marascotto, per conto della ditta con cui lavorava, quando, a quanto pare, ha perso l’equilibrio dall’impalcatura alta diversi metri, almeno 4, ed è precipitato a terra. Nella caduta avrebbe peraltro impattato contro un ostacolo che ne ha causato il ferimento in maniera grave ad un fianco.
L’intervento degli operatori del 118 e il tentativo di trasferimento all’ospedale di Sant’Agata di Militello, purtroppo, si sono rivelati inutili: per il 40enne non c’è stato nulla da fare.
Sulla vicenda la Procura di Patti guidata da Angelo Vittorio Cavallo ha aperto un fascicolo, affidato al magistrato Alessandro Lia. Le indagini per ricostruire l’esatta dinamica sono condotte dai Carabinieri della stazione di Caronia e della compagnia di Santo Stefano di Camastra, coordinati dal capitano Adolfo Donatiello, intervenuti sul posto.
Tantissimi i messaggi di dolore e cordoglio che arrivano specialmente da Patti, dove Renzo viveva nella contrada Valle di Sorrentini, insieme alla mamma della quale si prendeva cura dopo la morte del padre, avvenuta ad inizio anno.
Il primo cittadino Gianluca Bonsignore così si è espresso: “la notizia della morte di Renzo Sciammetta ha scosso ancor di più la nostra comunità, già profondamente sconvolta e addolorata. Una morte che deve far riflettere e che non avremmo mai voluto apprendere. L’intera città e l’amministrazione comunale, si stringono al dolore della famiglia”.
Il Circolo Territoriale del PRC dei Nebrodi “Francesco Lo Sardo”, in una nota, ribadisce che la sicurezza dei lavoratori è un imprescindibile precetto costituzionale. “Oggi, come in passato, ciò che ci lascia perplessi e perfino demoralizzati, è la mancanza, al di là di pletoriche promesse, di un’efficace risposta da parte della politica e degli Enti preposti. In attesa, poi, nel caso specifico, che le forze dell’ordine e la magistratura appurino la dinamica, non possiamo non additare una generale cattiva coscienza collettiva sul tema come se gli incidenti sul lavoro, spesso mortali, fossero qualcosa di imprevedibile. Il più delle volte non è così!”