Incidente sul lavoro a Casteldaccia

Operai morti a Casteldaccia, i sindacati: “Incidenti sul lavoro come guerra civile, ora basta”

I segretari generali di Filctem, Femca e Uiltec hanno espresso “sgomento, costernazione e dolore uniti alla forte vicinanza alle famiglie delle vittime” dell’incidente sul lavoro avvenuto a Casteldaccia, nel Palermitano. Cinque operai sono morti e uno è rimasto ferito. Annunciato per martedì 7 maggio uno sciopero generale di 4 ore e di 8 per gli edili nella provincia di Palermo. Previsto anche un presidio davanti alla Prefettura alle 9.
A cura di Eleonora Panseri
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Foto di Emanuele Fragasso
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"Sgomento, costernazione e dolore uniti alla forte vicinanza alle famiglie delle vittime, per l'ennesimo incidente sul lavoro avvenuto a Casteldaccia, nel Palermitano, dove cinque operai sono morti e uno è rimasto ferito mentre erano impegnati in un'azione manutentiva alla rete fognaria. Si ripropone il tema della prevenzione, salute e sicurezza per chi lavora, mentre si continuano a contare le vittime ogni giorno. È come una guerra civile alla quale nessuno dei lavoratori ha deciso di prender parte. Davvero, basta!".

Con queste parole i segretari generali di Filctem, Femca e Uiltec, Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Daniela Piras, hanno reagito all'ennesima strage sul lavoro, in cui sono rimasti coinvolti 6 operai, cinque le vittime. L'incidente è avvenuto durante i lavori di manutenzione sullo scarico del depuratore del Comune di Casteldaccia.

Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori morti si sarebbero calati uno dietro l’altro per soccorrere un collega che non era tornato e sarebbero quindi rimasti intossicati dalle esalazioni. Sarebbe stato un settimo lavoratore, rimasto all'esterno, a lanciare l’allarme.

"La magistratura, attraverso il lavoro della polizia giudiziaria, sta accertando la dinamica dei fatti, ma al momento risulta che tra le vittime ci sarebbe un interinale dell'Azienda municipalizzata dell'Acquedotto di Palermo, mentre gli altri operai che erano al lavoro apparterrebbero a una ditta esterna. Valuteremo le iniziative da intraprendere, ma diciamo da subito che per tutto quel che riguarda la sicurezza sul lavoro, occorre rafforzare gli investimenti, aumentare le azioni preventive e inasprire le pene per chi non rispetta la normativa", hanno aggiunto i tre leader sindacali.

Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e le sigle del settore chimici, acqua ed energia Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno annunciato per la giornata di domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore e di 8 ore degli edili nella provincia di Palermo. Previsto un presidio davanti alla Prefettura alle ore 9.

Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo: "Non si può morire di lavoro"

Piero Ceraulo, segretario Fillea Cgil Palermo - Foto Emanuele Fragasso
Piero Ceraulo, segretario Fillea Cgil Palermo – Foto Emanuele Fragasso

"Qui non c'è nessuna bandiera, nessun colore, ci sono solo fatti. Quello delle morti sul lavoro è un dramma a cui tutti noi siamo chiamati a dare e pretendere una risposta. Non si può morire di lavoro. Un lavoro che è sempre più precario, sottopagato. Le condizioni ormai le conosciamo, il profitto viene prima di tutto e i lavoratori vengono messi sempre in condizioni di rischio e di difficoltà"

A parlare è Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea (Federazione italiana dei lavoratori del legno, dell'edilizia, delle industrie affini ed estrattive) Cgil di Palermo

"In questa città e in questa provincia ci sono numeri drammatici. Noi lo abbiamo detto più volte a mezzo stampa, ma non possiamo da soli denunciare solamente, accendere i riflettori solo per un paio di giorni. Le dimensioni del rischio e della mancata sicurezza nei cantieri e in tanti posti di lavoro è sotto gli occhi di tutti. E le istituzioni devono intervenire a tutti i livelli. Sento un senso di responsabilità che mi sta risucchiando perché immagino cosa stanno provando in questo momento le famiglie dei lavoratori", ha aggiunto Ceraulo.

Alfio Mannino (segretario Cgil Sicilia): "Si ripetono metodi e dinamiche, un fatto inaccettabile"

Alfio Mannino, segretario Cgil Sicilia - Foto Emanuele Fragasso
Alfio Mannino, segretario Cgil Sicilia – Foto Emanuele Fragasso

"Il lavoro parcellizzato, frammentato purtroppo determina questa condizione. La cosa grave è che l'azienda madre è una municipalizzata, in cui ci dovrebbe essere una maggiore tutela e vigilanza. Cosa che non c'è stata", è invece il commento sulla tragedia del segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino.

"Difficilmente ci sono morti sul lavoro inevitabili, ma questi erano davvero evitabili. – aggiunge – Si ripetono gli stessi metodi e dinamiche dei mesi precedenti, e questo è inaccettabile".

Ha collaborato Emanuele Fragasso

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