Ong soccorre 101 migranti che stavano annegando: “Ostacolati dalla Guardia Costiera libica”
La nave Eleonore dell'ong Mission Lifeline ha tratto in salvo 101 persone che si trovavano a bordo di un barcone che stava affondando a 43 miglia da Al-Khoms, in Libia.
La Mare Jonio dell'organizzazione non governativa italiana Mediterranea ha offerto la sua assistenza e si sta dirigendo verso est.
Sul suo sito Lifeline ha spiegato: "Il capitano (della nave Eleonore, ndr) Claus-Peter Reisch e il suo equipaggio sono riusciti a salvare circa 100 persone in emergenza al largo della costa libica. Le camere d'aria del gommone erano già rotte e si stavano svuotando. Gran parte delle persone potrebbero essere trasportate sulla nostra nave da RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat, ndr), altri invece dovranno essere trasbordati sulle nave Eleonore. Una nave militare della cosiddetta Guardia costiera libica si è avvicinata a grande velocità fino a 50 metri di distanza e ha minacciato il nostro equipaggio. Le persone salvate avevano molta paura che sarebbero state ricondotte in Libia".
Lifeline ha inoltre fatto sapere che le operazioni di salvataggio dei naufraghi sono state disturbate dagli uomini della guardia costiera libica che hanno ignorato l'indicazione di tenersi alla larga dall'area in cui si trovavano uomini e donne finiti in mare, mettendo a repentaglio la loro vita. "Solo la fermezza del comandante Claus-Peter Reisch ha fatto sì che i libici si allontanassero".
Mission Lifeline è una ONG fondata nel 2016 con lo scopo di salvare le vite dei migranti nel Mar Mediterraneo. Da allora è riuscita a soccorrere migliaia di persone in difficoltà, nonostante le sue attività siano state sovente ostacolate: nel 2018, ad esempio, il comandante Claus-Peter Reisch venne indagato e poi scagionato dalle autorità maltesi.