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OMS: “Italia secondo paese con più anziani nel mondo”

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2050 nel mondo ci saranno quasi due miliardi di over 60.
A cura di Davide Falcioni
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Entro il 2050 grazie ai progressi della ricerca scientifica e della medicina la popolazione mondiale di ultrasessantenni raddoppierà passando dagli attuali 900milioni di persone a quasi due miliardi, superando così il numero dei bambini di età inferiore a 5 anni entro il 2020.E' quanto emerge dal nuovo rapporto sull’invecchiamento e la salute lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità alla vigilia della Giornata internazionale degli anziani, in programma il 1 ottobre. In questo quadro l'Italia "si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo: il 21,4% dei cittadini è over 65 e il 6,4% è over 80, seconda solo al Giappone e medaglia d’oro d’Europa". Secondo i dati dell'Oms, a livello globale, la popolazione aumenta a ritmi vertiginosi: oggi, per la prima volta nella storia, la maggior parte delle persone raggiunge e supera i 60 anni, mentre 125 milioni di persone nel mondo raggiungono gli 80; entro il 2050 molti di questi anziani – 120 milioni – vivranno in Cina, mentre 434 milioni nel resto mondo.

"Oggi, la maggior parte delle persone, anche nei paesi più poveri, vive sempre più a lungo" sostiene Flavia Bustreo vicedirettore generale Salute delle donne e dei bambini all’Oms. "Ma questo non è sufficiente. Dobbiamo garantire che la terza età sia vissuta in salute, consentendo l’accesso alle cure anche a chi vive in condizioni svantaggiate e continuare a lavorare insieme ai Paesi per aumentare la qualità della vita delle persone anziane. Il raggiungimento di questo obiettivo non sarà solo un bene per le persone anziane, ma sarà un bene per la società nel suo complesso".

Secondo il dossier dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2050 l’80% della popolazione anziana vivrà nei Paesi a medio e basso reddito. E se nel Vecchio Continente la popolazione anziana è aumentata dal 10% al 20% in circa 150 anni, nei paesi come Brasile, Cina e India ci vorranno poco più di 20 anni per raggiungere lo stesso cambiamento. L'Italia, "grazie ad alcuni dei fattori che hanno contribuito a raggiungere un’alta qualità della vita – dall’accessibilità universale delle cure, all’alto livello del sistema sanitario tra cui anche i risultati raggiunti nella salute materno-infantile – si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo". Il Rapporto mette in discussione anche lo stereotipo degli anziani come persone fragili e dipendenti, evidenziando come spesso il loro contributo venga tenuto poco in considerazione. Se alcune persone anziane richiedono assistenza e sostegno, questa popolazione in generale "offre molteplici contributi alle famiglie, alle comunità e alla società".

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