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Test di Medicina 2024/2025

“Omosessualità come malattia”: bufera sulla domanda del test a Medicina

Bufera su una domanda del Test progress svolto da 33mila studenti di Medicina: “Qual è la stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?”, si chiede nel quiz. La condanna della ministra Fedeli: “Inaccettabile che l’omosessualità sia inserita nella categoria delle malattie”.
A cura di Stefano Rizzuti
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“Quale delle seguenti percentuali rappresenta la stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?”: questa la domanda che ha scatenato la polemica sui Test progress svolti da 33mila studenti di Medicina. Una domanda con la quale nel test si paragonava l’omosessualità a una malattia. La denuncia arriva da Marco Grimaldi, capogruppo di Si in regione Piemonte. “Vogliamo sapere se la comunità medica italiana ritiene ancora che l’omosessualità sia una malattia. Che senso ha chiedere a futuri medici la stima dell’omosessualità nell’uomo? Viene chiesta anche la stima dell’eterosessualità?”, afferma il consigliere regionale.

Dura condanna della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: “È di una gravità inaudita che sia stata inserita una simile domanda nel Progress test di Medicina e chirurgia. È francamente incredibile e a dir poco inaccettabile che l’omosessualità sia stata inserita nella categoria delle malattie. Mi auguro che la Conferenza dei corsi di laurea in medicina provveda ad eliminare dall’elenco delle domande del Progress test quel vergognoso quesito, che le risposte ad esso date non siano tenute in considerazione ai fini della valutazione del progresso nell’apprendimento di studentesse e studenti, e che il responsabile di quanto accaduto sia adeguatamente sanzionato”.

Il ministero dell’Istruzione ha sottolineato come questo test, effettuato per valutare i progressi degli studenti, viene organizzato dalla Conferenza dei presidenti dei collegi didattici dei corsi di laurea in Medicina, ed è nato nel 2008 per monitorare le competenze acquisite. “L’inserimento di una domanda sull'omosessualità nei Progress test di medicina – commenta il senatore del Pd Sergio Lo Giudice – rappresenta un salto nel passato di quasi trent'anni”. “È dal 17 maggio 1990 che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha cancellato l'omosessualità dal Dsm, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quel test che doveva servire a misurare le competenze degli studenti – conclude Lo Giudice – ha mostrato l'incompetenza dei suoi autori”.

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