video suggerito
video suggerito

Omofobia in Europa: l’Italia è il Paese che discrimina di più

Un sondaggio dell’Unione Europea i cui risultati sono stati ripresi da L’Espresso condanna l’Italia, relegata in fondo a tutte le classifiche quando si parla di libertà sessuale a scuola, sul posto di lavoro o al momento di accedere ai servizi.
A cura di Susanna Picone
65 CONDIVISIONI
Immagine

Un sondaggio condotto dall'Unione Europea su un campione di 93 mila persone Lgbt maggiorenni dei Paesi membri non lascia molti dubbi: a troppe persone è negato il diritto di essere pienamente se stessi a causa di intimidazioni, attacchi violenti e comportamenti discriminatori in ogni ambito della vita pubblica. Lo studio dell’Unione Europea è stato ripreso dall’Espresso che sottolinea come l’Italia sia uno di quei paesi roccaforti della discriminazione. Già a scuola per molti iniziano i problemi, bullismo e atteggiamenti intolleranti rappresentano infatti il primo duro impatto con una società che rifiuta le diversità. Poi c’è il lavoro, un altro ambiente che assorbe gran parte del tempo dedicato della vita pubblica. Guardando la mappa dell’omofobia al 2014 si può immaginare un’Europa divisa in due. Ci sono da una parte i Paesi che hanno legalizzato il matrimonio e le adozioni gay, dall’altra tutti gli altri. Più avanzati dunque Spagna, Francia, Inghilterra e paesi scandinavi, meno gli Stati dell’ex blocco sovietico dove le unioni gay restano vietate da leggi costituzionali. L’Italia è nel mezzo insieme alla Grecia e, riporta l’Espresso, è in pessime posizioni in diverse graduatorie.

I politici italiani i più omofobi d’Europa

Per esempio per quanto riguarda la diffusione del linguaggio omofobo in politica o per le battute contro le diverse identità di genere nella vita quotidiana e le espressioni di odio e avversione contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Ai politici italiani va la maglia nera di più omofobi d'Europa, secondo gli intervistati. Alla domanda su quanto sia diffuso il linguaggio offensivo da parte dei politici verso le persone Lgbt, il 91 per cento ritiene che i nostri rappresentanti usino diffusamente un linguaggio discriminatorio. Per quanto riguarda le espressioni di odio in Italia, a differenza di altri Paesi, non c’è una legge che le sanzioni. E in merito alla percezione delle aggressioni fisiche “più di un terzo del campione, il 38%, ritiene che siano diffusi i casi di aggressione contro le persone Lgbt. L'Italia, tanto per (non) cambiare, è quella messa peggio, il 69% contro il 31 del Regno Unito, il 26 della Germania e il 23 della Spagna”.

65 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views