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Covid 19

Omicron, l’Istituto Zooprofilattico: “I test sierologici non sono attendibili”

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: “Il virus è mutato. Basarsi una forte positività anticorpale con il migliore dei test sierologici in commercio adesso è inutile”.
A cura di Davide Falcioni
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Chi sta rimandando la terza dose di vaccino perché è convinto di avere ancora anticorpi alti a seguito del primo ciclo di immunizzazione commette un errore. Secondo i ricercatori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, infatti, il test sierologico per la conta anticorpale non ha più lo stesso valore alla luce della diffusione della variante Omicron. "Non ci sono test attendibili – spiegano – perché il virus è mutato. Il test sierologico nell'arco di due mesi, da marzo a maggio 2020, ha visto 250 approvazioni: quindi c'è di tutto e di più", ha dichiarato il ricercatore Francesco Bonfante, dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie. "Ci sono i test altamente specifici e in grado di dare un dato simile a quello che diamo noi e tutti quelli che sono meramente un sì o no, ovvero sei hai anticorpi o non li hai". Omicron ha modificato lo scenario. "Se questo era vero prima della nuova variante – ha sottolineato Bonfante – adesso per avere un'idea prudenziale non ci sono test sierologici disponibili in grado di dare un correlato del livello di protezione". Questo, ha aggiunto, "proprio perché il virus è mutato profondamente e i test sono ormai basati sul virus di due anni fa. Quindi basarsi una forte positività anticorpale con il migliore dei test sierologici in commercio adesso è inutile. Lo posso dire senza tante remore".

Già da settimane gli esperti avevano invitato a non attenersi al test sierologico per decidere se sottoporsi al richiamo di vaccino: "La terza dose andrà effettuata indipendentemente dal risultato. Fare il test per evitare il booster non è la strada giusta", aveva detto ad esempio il professor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano: "Non si può dire che sia sbagliato, ma non serve e non è collegato con l’efficacia della terza dose. Indipendentemente dal livello di anticorpi, il booster va a incrementare notevolmente la risposta immunitaria: sia quella degli anticorpi, sia quella cellulare. Dà una protezione efficace ed è da fare indipendentemente dal livello di anticorpi". Secondo l'esperto si tratta di un completamento della vaccinazione che porta una risposta molto più solida.

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