Omicido-suicidio ad Avigliana, l’ultima telefonata di Stefania: “Fate presto, aiutatemi”
"Presto venite, chiamate qualcuno, la situazione sta degenerando". Sarebbero queste le ultime parole pronunciate da Stefania Viziale prima di essere ammazzata con un colpo di badile dal marito, Gian Vittorio Manassero. Il grido di aiuto è arrivato via telefono al centro di igiene mentale che seguiva l'uomo il quale, dopo aver ucciso la la donna al culmine dell'ennesima lite, ha puntato contro se stesso una balestra e si è suicidato. La tragedia si è consumata nella serata di ieri, lunedì 13 gennaio, ad Avigliana, in provincia di Torino, all'imbocco della Valle di Susa. Secondo una prima ricostruzione effettuata dalle forze dell'ordine, sarebbe stata proprio la donna, 48 anni, a dare l'allarme.
"Vi prego, aiutatemi", avrebbe rincarato la dose Stefania. La richiesta di intervento è stata subito girata ai carabinieri, che si sono precipitati a casa della coppia, ma ormai era troppo tardi. Per altro, il cancello della loro abitazione, in via Pietra Piana nel cuore di una zona rurale, aveva il cancello chiuso e due dobermann a fare la guardia, per i quali è stato necessario anche l'intervento del canile. In base ai primi accertamenti, l'uomo, 54 anni, ha colpito la moglie al capo con un badile, poi le ha sparato una freccia in pieno viso con una balestra, un'arma in libera detenzione e con la quale si è poi suicidato sparandosi al volto. In corso le indagini per cercare di ricostruire esattamente cosa abbia portato alla duplice tragedia. Gian Vittorio, incensurato, era da tempo in cura per problemi mentali e, da quanto denunciato dai vicini di casa, la coppia era nota per le frequenti discussioni. Maggiori dettagli si potranno avere solo nelle prossime ore, quando termineranno i rilievi degli esperti.