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Yara e il giallo Ignoto 2, parla la procura: valenza dna non è in discussione

Sembra complicarsi l’inchiesta sulla morte di Yara. Non ci sarebbe alcun dubbio che il dna nucleare di Massimo Giuseppe Bossetti corrisponda con quello di Ignoto 1, ma secondo la relazione del consulente del pm il dna mitocondriale appartiene a un’altra persona che non è l’uomo indagato per l’omicidio.
A cura di Susanna Picone
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Per mesi la scienza, nel tentare di risolvere il giallo di Yara Gambirasio, ha cercato “Ignoto 1”, cioè colui che aveva lasciato le sue tracce sul corpo della 13enne uccisa nel 2010 a Brembate Sopra. La svolta, com’è noto, è arrivata lo scorso giugno, quando in carcere è finito il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti. Ma adesso, dopo “Ignoto 1”, si parla anche di “Ignoto 2”. Si parla, a proposito dell’inchiesta di  Yara, di un dna nucleare e di un dna mitocondriale e del fatto che il dna mitocondriale di Ignoto 1 non corrisponde al dna mitocondriale di Bossetti. È la relazione del ricercatore Carlo Previderè, consulente del pm Letizia Ruggeri, ad aver sollevato dubbi e ad aver spinto la difesa di Bossetti a parlare di una svolta a favore dell’indagato. L’ipotesi “Ignoto 2” è emersa dalla tabella dei Ris contenuta appunto nella relazione, anticipata dall’Adnkronos, di Previderè, ricercatore incaricato di analizzare i capelli e i peli trovati sul corpo della vittima. Dal punto di vista scientifico ci si trova di fronte a quella che è stata definita una anomalia.

Le tracce trovate sul corpo di Yara Gambirasio – Il Corriere della Sera ha cercato di fare chiarezza sulla relazione del ricercatore: se non c’è dubbio, come si diceva, che il dna nucleare di Bossetti coincida con quello del presunto assassino di Yara non si può dire lo stesso del dna mitocondriale. Ma come è possibile che una componente corrisponda al profilo dell’indagato e un’altra no? Si tratta di due parti di ogni profilo generico: quella mitocondriale indica la linea materna e permette di risalire a un gruppo familiare, quella nucleare – formata al 50% dal contributo materno e per l’altro 50% da quello paterno – identifica un individuo. La traccia trovata sugli slip e sui leggins di Yara è mista: sangue della vittima e probabilmente sangue del presunto killer. Stando alla relazione di Previderè, se una parte della traccia genetica non appartiene a Bossetti è probabile la presenza di una seconda persona con lui. Ma non si può escludere che si tratti di una traccia vecchia dato che il Dna mitocondriale resiste a lungo negli anni (ancora oggi si può analizzare quello delle mummie).

L’avvocato Giulia Bongiorno: “Prova dna sta vacillando” – Sul caso Yara è intervenuta, tra gli altri, anche l’avvocato Giulia Bongiorno che a TgCom24 ha affermato che “sembra proprio che questa prova del dna stia vacillando”. “All'inizio sui giornali spunta un soggetto additato come assassino – ha spiegato – poi, quando arrivano i tecnici del dna, le cose cambiano. Leggere il dna non è come fare un'’equazione, ma è necessario interpretarlo. Molto dipende dalla quantità e dalla qualità analizzata. Adesso si scopre che la traccia che si riferiva al soggetto era commista, una traccia cioè in cui ci sono una serie di contributori, di persone. Questo tipo di tracce sono altamente a rischio, sono piene di anomalie e comportano errori gravissimi”.

Interviene anche il procuratore Dettori: la valenza del test del dna non è in discussione – In seguito alle ultime notizie sul caso Gambirasio apparse sui media è intervenuto il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, che ha fatto sapere che la valenza probatoria dell’esame del Dna a carico di Bossetti non è in discussione. “Sulle notizie apparse sui mezzi di comunicazione di massa in ordine alla valenza probatoria del Dna repertato ed utilizzato nel processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, mettendola in qualche modo in discussione ed incentrando le relative critiche sulla distinzione tra Dna mitocondriale e Dna nucleare – ha spiegato Dettori – la Procura della Repubblica di Bergamo ribadisce che tale profilo è stato già oggetto di ampia e approfondita valutazione in sede di accertamenti tecnici, con i risultati ampiamente conosciuti e che tali evidentemente rimangono”.

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