Omicidio Yara, Bossetti chiede il trasferimento nel carcere di Bollate: “Vuole lavorare”
Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra Yara Gambirasio, ha chiesto il trasferimento dal carcere di Bergamo – nel quale si trova dal giorno dell’arresto avvenuto il 16 giugno del 2014 – a quello di Bollate, nel Milanese. A confermare la notizia, già trapelata dopo la sentenza della Corte di Cassazione, è stato il criminologo e consulente della difesa Ezio Denti che ha parlato ai microfoni della trasmissione televisiva “Pomeriggio Cinque”. Denti ha spiegato che Bossetti – che si è sempre detto innocente ed estraneo alla vicenda della piccola Yara – ha chiesto di cambiare carcere perché ha bisogno di lavorare e in quello di Bergamo non riuscirebbe a fare nulla. “Vuole andare a Bollate perché altrimenti non fa nulla, non ha motivo di svegliarsi al mattino”, ha spiegato il consulente affermando che il detenuto è in attesa di una risposta. La richiesta, secondo fonti della stessa trasmissione televisiva, sarebbe stata accolta per cui probabilmente già la prossima settimana Massimo Bossetti potrebbe cambiare carcere.
"Non perderà mai il supporto della moglie" – Ezio Denti ha detto anche di non aver mai visto Massimo Bossetti così arrabbiato. Ha spiegato che in lungo colloquio di almeno un’ora ha parlato solo lui, che “ha una rabbia insopportabile in corpo”, e ha aggiunto che la difesa non si arrenderà a veder finire così la sua storia ma continuerà a cercare responsabilità. E se da un lato Bossetti non riesce più a credere nella giustizia, il criminologo ha affermato che crede sempre nella sua famiglia. “Massimo non perderà mai il supporto e l’amore della moglie”, ha inoltre detto rispondendo a una domanda sul suo rapporto con la moglie e madre dei suoi figli Marita Comi. Una donna che già tramite l’avvocato Claudio Salvagni aveva affermato, dopo la sentenza della Cassazione, di continuare a credere che Bossetti sia estraneo alla vicenda dell’omicidio di Yara Gambirasio. “Massimo è innocente, ed è quello che ripeto ai nostri figli. Lo conosco da quando eravamo ragazzi e so che non mente”, aveva detto aggiungendo che se non fosse convinta della sua innocenza non sarebbe sicuramente rimasta accanto a lui.