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Omicidio Vitalina Balani a Bologna, c’è la svolta: imputato aveva un alibi quando la donna è morta

Nuove importanti evidenze nel caso di Vitalina Balani, morta nel luglio 2006: l’orario della morte spostato di otto ore. La novità potrebbe consentire all’imputato, il commercialista Andrea Rossi (condannato all’ergastolo in via definitiva), di dimostrare che aveva un alibi.
A cura di Biagio Chiariello
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Vitalina Balani e Andrea Rossi
Vitalina Balani e Andrea Rossi

Vitalina Balani sarebbe stata uccisa “fra le ore 22 del 14 luglio e le ore 5 del 15” di 18 anni fa. E cioè da quando l'uomo – il commercialista Andrea Rossi – che da 17 è in carcere a scontare l'ergastolo (in via definitiva) per il delitto avvenuto in un appartamento di via Battindarno a Bologna, aveva un alibi.

Insomma, il caso potrebbe essere vicino a una svolta grazie alla nuova perizia medico legale che sposta in avanti di circa otto ore l'orario della morte.

A concludere per un differente arco temporale del decesso è l'elaborato dell'anatomopatologo Mauro Bacci disposto, come chiesto dalla difesa di Rossi (avvocato Gabriele Bordoni) nell'ambito del processo di revisione davanti alla Corte di assise di appello di Perugia.

L‘omicidio di Vitalina Balani non sarebbe dunque avvenuto tra le 13.30 e le 14 del 14 luglio, come ritenuto dall'accusa e dai giudici che condannarono Rossi, e orario per cui l'imputato non aveva un alibi, ma molto più tardi, nella serata-notte successiva.

Il nuovo intervallo deriva dallo studio delle macchie ipostatiche, i ristagni di sangue sul braccio destro della 70enne trovata senza vita. In un primo momento il decesso era stato considerato una morte naturale, poi l'autopsia fece propendere per lo strangolamento.

Per l'avvocato Bordoni l'orario del decesso sarebbe da collocare tra le 20 e le 22, anche tenuto conto del fatto che dalle 21 la vittima non rispose a diverse telefonate. In quel momento Rossi era davanti al computer a cancellare alcuni file. Tra cui anche quelli in cui compariva l'ammontare del debito – due milioni di euro – che il 61enne aveva nei confronti della vittima. Un fatto che nel processo era stato utilizzato proprio come prova contro di lui e che ora potrebbe invece risultare invece a suo favore.

Il commercialista si è sempre dichiarato innocente e aveva chiesto la richiesta di revisione del processo. Inizialmente la Corte d'appello di Ancona (che ha pertinenza sui processi bolognesi), si era opposta. Poi la Cassazione l'ha accolto ed evidenziato che “laddove nel giudizio di revisione risultasse dimostrato un orario differente del decesso della Balani in virtù delle nuove metodiche scientifiche utilizzabili, detto orario andrebbe confrontato, ai fini di un giudizio di colpevolezza, con l'alibi del Rossi almeno a partire dalle 15 in poi del giorno del delitto. Inoltre, la collocazione in un orario successivo della data del decesso illuminerebbe anche la valenza sul piano istruttorio di alcune prove dichiarative dibattimentali”.

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