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Omicidio Vincenza Saracino, il cerchio si stringe su amici e clienti del sexy shop che gestiva

Per gli inquirenti il delitto della 50enne di Preganziol, in provincia di Treviso, sarebbe maturato nella cerchia di conoscenze della vittima. Esclusa l’aggressione casuale e il coinvolgimento dei familiari, si indaga su amici e clienti del sexy shop che gestiva col marito.
A cura di Antonio Palma
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Vincenza Saracino conosceva il suo assassino e probabilmente aveva fissato anche un appuntamento con lui quando è stata sorpresa e uccisa a coltellate. Ormai ne sono convinti gli investigatori che indagano sulla morte della 50enne di Preganziol, in provincia di Treviso, trovata morta il 3 luglio scorso in un casolare abbandonato non lontano da casa sua, a 24 ore dalla sparizione dopo l’uscita dal lavoro nel sexy shop che gestiva col marito.

Tutti glie elementi investigativi e i risultati degli esami post mortem come l’autopsia sul corpo della vittima, infatti, indicano che nel delitto non vi sia il coinvolgimento né di familiari né di eventuali incontri non voluti con sconosciuti. Il cerchio dunque si sta stringendo sempre di più sulle conoscenze private della donna, amici o clienti del sexy shop che gestiva. Gli investigatori avevano già escluso la rapina visto che sul luogo del delitto erano stati rinvenuti tutti gli oggetti della vittima, ma gli esami scientifici e medico legali hanno escluso anche che la donna sia stata uccisa altrove e portata nel capannone in disuso.

Vincenza Saracino
Vincenza Saracino

L’ipotesi dunque è che Vincenza Saracino sia giunta sul posto di proposito con la bici elettrica che usava abitualmente per spostarsi e che è stata trovata proprio nell’erba davanti al capannone. Lei infatti pare che per tornare a casa non percorreva abitualmente quella strada che costeggia lo stabile industriale dismesso e che invece ha attraversato quel pomeriggio delitto. Per gli investigatori la 50enne è stata uccisa poco dopo essere stata vista per l’ultima volta in un tabacchino della zona alle 18.

L’assassino si è accanito su di lei picchiandola e sferrandole almeno cinque coltellate mortali alla gola e al viso con una lama ancora non ritrovata, lasciandola poi agonizzante. Un omicidio efferato che avvalora l’ipotesi di una conoscenza diretta tra vittima e omicida. Per gli investigatori la donna non aveva diatribe di natura patrimoniale, dunque il tutto potrebbe essere connesso a legami particolari maturati tra la vittima e il suo aggressore.

L’omicidio di Vincenza Saracino sarebbe maturato in un contesto legato ad amicizie strette o a frequentatori più o meno abituali del negozio che la donna gestiva, e che rientra in una rete di punti vendita di oggettistica erotica in franchising. L’attenzione infatti si concentra ora nella cerchia di conoscenze della vittima con l’esame del telefonino di Vincenza Saracino, trovato insieme alla borsetta, e agli altri strumenti che la dona usava per comunicare e neii quali potrebbe esserci il nome della persona con la quale aveva appuntamento.

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