Tommy Onofri, concessa semilibertà a Salvatore Raimondi. La mamma del bimbo: “Ergastolo è il mio”
"L’unico vero ergastolo è il mio: a mio figlio hanno tolto la possibilità di vivere, mentre Salvatore Raimondi ora ha la possibilità di rifarsi una vita". Sono parole intrise di rabbia e dolore quelle di Paola Pellinghelli, la mamma di Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi rapito e ucciso a Casalbaroncolo la sera del 2 marzo 2006, nel commentare la notizia anticipata ieri da La Gazzetta di Parma. Il rapitore del figlio, che oggi ha 44 anni, ha ottenuto la semilibertà potrà uscire dal carcere di Forlì, dove è attualmente detenuto dopo la condanna a 20 (poi diventati 16 per buona condotta).
Non possiamo parlare di giustizia, ma ero preparata a questa notizia. Me lo avevano detto subito, che sarebbero usciti: Raimondi è il primo, ma arriverà anche il momento per Alessi e Conserva, che già hanno ottenuto dei permessi", dice la donna al Corriere della Sera.
Raimondi oggi si trova in carcere con l’accusa di estorsione nei confronti di un altro detenuto a causa del gioco d’azzardo. Nell’ottobre 2022 ha infatti terminato gli anni imputabili alla vicenda di Tommy. Negli anni in carcere ha affrontato un percorso di rieducazione e nel 2016 si è sposato con una detenuta.
È stato l'avvocato Marco Gramiacci ad occuparsi della procedura per la semilibertà. "È un detenuto modello – spiega – e la semilibertà se l’è guadagnata. La richiesta è stata fatta dopo aver scontato i sedici anni per il sequestro di Tommaso Onofri".
Oggi lavora come magazziniere in una ditta di Forlì. "Si trova bene e sta portando avanti un periodo di prova di sei mesi – prosegue il legale -; vorrebbe mantenere il proprio lavoro anche uscito dal carcere e per questo si sta impegnando molto. Anche a livello psicologico, lavorare lo aiuta molto".