Omicidio Tiziana Gatti: Osborne si toglie la vita in cella, aveva ucciso la suocera 3 mesi fa
Si è suicidato in cella il 36enne Osborne Antwi Tukpeh, reo confesso per l'omicidio della suocera 62enne Tiziana Gatti, a Castelnovo Sotto, nella Bassa Reggiana, il 21 marzo scorso. La notizia è stata anticipata dalla Gazzetta di Reggio. L'uomo, di origine liberiana, è stato un giocatore professionista di football americano. Affetto da depressione, si era separato dalla compagna con la quale aveva continuato a vivere nella casa di via Rossini, insieme ai due figli di 2 e 4 anni.. Un equilibrio psichico precario, che già l'aveva portato diverse volte a gesti di autolesionismo, alla fine l'ha condotto a quello definitivo.
L'omicidio di Tiziana Gatti
Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, la mattina del delitto, il 36enne non era andato al lavoro dicendo di non sentirsi bene, poi aveva iniziato a raccogliere i suoi oggetti personali con l'intenzione di trasferirsi in un'altra abitazione; quindi l’incontro con la suocera alle 7.30 del mattino, un diverbio, poi l'aggressione mortale. L'uomo era stato fermato immediatamente e portato in carcere a Reggio Emilia, dove ieri pomeriggio si è ucciso ed è stato trovato esanime dalla polizia penitenziaria. Era accusato di omicidio aggravato dall’uso di un’arma e dall’aver compiuto il fatto davanti a un minore.
"Ancora un evento critico nelle carceri italiane. Ogni anno sono circa 50 i detenuti che si tolgono la vita, a fronte di circa 1.700 che vengono salvati dalla polizia penitenziaria. Sintomo, questo, dal forte malessere che c'è nelle carceri, anche a causa della disorganizzazione esistente da anni", dice Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe.