Omicidio-suicidio nello Spezzino, Saida Hammouda uccisa da coltellata all’aorta: i risultati dell’autopsia
La coltellata fatale che ha provocato la morte di Saida Hammouda, la donna tunisina di 47 anni uccisa dal marito che poi si è tolto la vita a Riccò del Golfo, in provincia di La Spezia, è quella che ha raggiunto l'aorta.
Una decina i fendenti che l'hanno colpita al torace, al dorso e a un braccio. Hichem ben Fattoum, il marito, ha poi rivolto il coltello verso di sé, con più colpi, tra cui quello al cuore che ne ha causato il decesso. È quanto emerso dall'esame autoptico, eseguito oggi, sabato 25 maggio, a La Spezia sui due cadaveri.
L'omicidio-suicidio è avvenuto nella mattinata di lunedì 20 maggio. Secondo quanto è stato reso noto nei giorni scorsi, l'uomo, connazionale 50enne della donna, di professione operaio, era già indagato per maltrattamenti, dopo una denuncia fatta dalla moglie, ed era stato allontanato dalla famiglia con un provvedimento specifico per le violenze perpetrate sulla compagna.
L'uomo e la donna avevano due figli adolescenti di 13 e 17 anni che, fortunatamente, non erano presenti in casa al momento del delitto. A trovare i corpi sono stati i carabinieri, allertati dalla dirigente della scuola dove studia la figlia più piccola della coppia.
La ragazzina aspettava che la madre l'andasse a prendere dopo la fine delle lezioni per riportarla a casa. La dirigente si è preoccupata e ha chiesto ai carabinieri di controllare. I cadaveri sono stati rinvenuti nel salotto dell'abitazione della coppia, a terra c'era anche il coltello da cucina che l'uomo ha usato prima contro la moglie e poi contro se stesso per togliersi la vita.
Nella serata di ieri, venerdì 24 maggio, la donna vittima di femminicidio è stata ricordata in una manifestazione che ha attraversato le vie del piccolo Comune nello Spezzino, alla quale hanno partecipato anche i due ragazzi, ora orfani, e i familiari della coppia.