Omicidio di Stefania Noce, l’ex fidanzato Loris non ricorda
Loris Gagliano, il ventiquattrenne arrestato ieri dai carabinieri con l’accusa di duplice omicidio e di tentato omicidio, sarebbe adesso “provato ed incapace di ricordare e ricostruire i fatti”. Il giovane, ex fidanzato di Stefania Noce, la ragazza assassinata nella sua casa di Licodia Eubea insieme al nonno 71enne Paolo Miano, avrebbe compiuto la strage dettata dalla rabbia per una storia d’amore finita male e poi, dopo aver colpito anche la nonna di Stefania, Gaetana Ballirò, che fortunatamente si è salvata, è scappato a bordo della sua auto. Qualche decina di chilometri dopo il luogo del delitto, però, la sua corsa si è bloccata quando il giovane è stato trovato dai carabinieri ad Acate.
Era ancora sporco di sangue e, nella sua automobile, vi erano vari coltelli insanguinati: a quanto pare, sicuramente provato per il terribile gesto compiuto poco prima, Loris è stato trovato seduto al posto di guida della sua Ford Ka con un tubo di gomma nell’abitacolo col quale aveva collegato lo scarico dell’auto. Un tentativo estremo, a quanto pare il giovane stava pensando al suicidio, per liberarsi del delitto per il quale è stato accusato e rispetto al quale avrebbe già fatto qualche ammissione. L’avvocato di Loris Gagliano, Gino Ioppolo, ha infatti affermato prima lo stato confusionale in cui versa attualmente il ragazzo e poi ha assistito all’interrogatorio del giovane da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa, Monica Monego. Nel corso dell’interrogatorio il ventiquattrenne avrebbe parlato del suo rapporto conflittuale con l’ex fidanzata Stefania Noce. L’udienza di convalida del fermo del ragazzo davanti al gip di Ragusa è fissata per il prossimo venerdì 30 dicembre.
Oggi, invece, verrà effettuata nell’obitorio del cimitero di Caltagirone l’autopsia sui corpi delle due vittime dell’omicidio, Stefania e il nonno Paolo. Un delitto che ha sconvolto e addolorato chi conosceva la giovane ventiquattrenne rispetto al quale, adesso, non si può far altro che chiedere giustizia.
(Foto Corriere.it)