Omicidio Scazzi: Sabrina e Cosima restano in carcere
Il gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, ha rifiutato l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Madre e figlia restano in galera, in quanto, a loro carico, restano gravi indizi di colpevolezza per quel che concerne l’omicidio di Sarah Scazzi, rispettivamente nipote e cugina delle due donne. La ragazza, ricordiamo, fu uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010. La giovane aveva solo quindici anni. Carriere ha motivato la sua decisione in un provvedimento di diciotto pagine e nel quale ha spiegato di non voler mettere in libertà le due donne: il delitto, per il giudice, ha una matrice familiare e, partendo da alcune intercettazioni, egli sostiene che le due, accusate dell’omicidio della piccola Sarah, possano reiterare i reati, arrivando a inquinare le prove o a fuggire.
Il 21 novembre, il magistrato firmerà il rinvio a giudizio di Sabrina e Cosima: le accuse mosse sono, appunto, sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere, con l’ausilio di Michele Misseri. Per quanto riguarda, invece, gli altri otto imputati coinvolti, il gup dovrà decidere se condurli al dibattimento o al proscioglimento, mentre Carriere dovrà emettere sentenza per i tre imputati che hanno chiesto il rito abbreviato.
Sabrina Misseri è stata incarcerata il 15 ottobre 2010, quando il padre la coinvolse nell’omicidio. I termini di custodia cautelare nei confronti di Sabrina scadranno il 27 novembre, sempre che non venga disposto il rinvio a giudizio. La decisione del gup è stata inaspettata per Nicola Marseglia, legale di Sabrina Misseri: con Franco Coppi, secondo avvocato della ragazza, ha dichiarato di voler impugnare il provvedimento. Cosima Serrano, invece, è detenuta in carcere dal 26 maggio 2011. Un colloquio tra Cosima e Michele è stato intercettato: dalla conversazione in dialetto è emerso che il contadino di Avetrana si era addossato tutte le colpe del caso, per coprire sia la figlia sia la moglie, organizzando la farsa per sviare le indagini.