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Omicidio Scagni, i genitori sporgono denuncia contro lo Stato per omissione di atti d’ufficio

I genitori di Alberto e Alice Scagni hanno sporto denuncia contro la rete statale per omissione di atti d’ufficio. “L’omicidio poteva essere evitato con un intervento tempestivo delle autorità”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alberto e Alice Scagni (foto dal profilo Facebook di Alberto Scagni)
Alberto e Alice Scagni (foto dal profilo Facebook di Alberto Scagni)

I genitori di Alice e Alberto Scagni hanno sporto denuncia per omissione di atti d'ufficio e morte come conseguenza di altro di altro delitto. Tramite l'avvocato Fabio Anselmo, già coinvolto nel caso Stefano Cucchi, Antonella Zarri e Graziano Scagni, hanno sporto denuncia contro la rete statale (la ASL3 Struttura di Salute Mentale, gli agenti del 112, i Vigili Urbani che per primi si sono recati a casa di Alberto Scagni e la Questura di Genova) con l'accusa di mancato intervento nonostante le numerose segnalazioni riguardanti la pericolosità del 42enne.

L'uomo soffriva infatti da tempo di problemi psichici e la stessa struttura della Salute Mentale aveva suggerito ai genitori di intervenire con un trattamento sanitario obbligatorio. Nonostante le ripetute chiamate al 112 (di cui avvenuta proprio il 1 maggio, sette ore prima che Alberto uccidesse la sorella Alice con 17 coltellate), non è stato mai disposto alcun provvedimento contenitivo.

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La denuncia arriva dopo l'apertura di un fascicolo contro ignoti riguardante le "possibili omissioni" da parte delle forze dell'ordine. "L'omicidio – scrive l'avvocato Anselmo – poteva essere evitato. Allo stato degli atti, non si può non considerare il dolo degli autori dell'omissione rispetto ai fatti avvenuti il 1 maggio scorso. I genitori di Alberto e Alice Scagni hanno chiesto l'intervento della forza pubblica affinché fosse impedito al figlio di fare del male alla sorella: le forze dell'ordine non hanno assunto alcuna iniziativa".

In particolare, l'avvocato Anselmo sottolinea che il TSO non richiede una denuncia da parte degli interessati. "Non si capisce perché, a fronte degli allarmi ricevuti, la dottoressa informata dei fatti abbia aspettato di parlare con il suo primario prima di programmare la convocazione di Alberto per una visita il 2 maggio. Non è chiaro perché non abbia proceduto direttamente" continua il legale nella denuncia.

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In una lunga intervista a Fanpage.it, la mamma di Alice Scagni aveva denunciato l'impossibilità di accedere al fascicolo riguardante l'inchiesta sulle omissioni. "Per quello che ne sappiamo – ha raccontato Zarri ai nostri microfoni – quest'indagine potrebbe già essere stata archiviata"

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