Omicidio Sarah Scazzi, parla Ivano Russo: “Sabrina Misseri dica tutta la verità”
Sabrina "deve dire tutta la verità e liberare la sua coscienza da quel tremendo fardello". A parlare, in un'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, è Ivano Russo, uno degli uomini sentiti nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, il cui corpo venne ritrovato in un pozzo nelle campagne di Avetrana il 6 ottobre del 2010. Per quel delitto atroce sono state condannate al carcere a vita la cugina di Sarah, Sabrina Misseri, e sua madre, Cosima Serrano. sarebbero state le due a uccidere la ragazzina con la complicità del marito di Cosima, Michele Misseri, condannato a otto anni per soppressione di cadavere. "Quel maledetto 26 agosto di cinque anni fa – spiega Ivano, di cui, secondo i magistrati, si erano invaghite sia Sabrina che Sarah – ha cancellato la vita della povera Sarah, ma ha cambiato tutto il corso della mia vita e quella di altri".
L'uomo ha proseguito: "Ho bruttissimi ricordi di quel giorno. Avevo finito di mangiare, mi ero ritirato nella mia stanza, sdraiato sul letto e mi aspettavo le solite cose. Avrei dormito, mi sarei svegliato e poi sarei uscito per rincontrare gli amici e trascorrere un'altra serata con loro. Invece le cose non andarono proprio così Accadde che scomparve una mia carissima amica, la più piccola e la più coccolata del gruppo, una bambina a cui tutti volevamo bene. Da quel giorno la mia vita non è stata più la stessa. Da quel giorno sono stato il sospettato numero uno. Sono stato travolto da un terremoto che mi ha cambiato e ha cambiato la mia famiglia. Ho perso la spensieratezza dei miei anni, ho un'ex compagna che mi accusa di cose terribili. E ho un figlio di due anni e mezzo che ho avuto da lei che non mi posso godere".
Sempre parlando dell'ex compagna Ivano Russo è convinto che la donna sia intenzionata a rovinargli la vita: "Me l'aveva promesso. Tra noi è scoppiata una guerra in tribunale per l’affidamento di nostro figlio. Virginia mi ha riservato un colpo basso di cui non l’avrei mai ritenuta capace. È andata dai magistrati raccontando una serie di bugie che mi hanno trascinato nella disgrazia".