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Omicidio Sarah Scazzi, Michele Misseri prosciolto da reato di calunnia. E ora non porta più la fede

Il 26 agosto 2010, Sarah Scazzi, 15 anni, è stata privata della sua esistenza per mano della cugina, Sabrina Misseri, e della madre di quest’ultima, Cosima Serrano. Entrambe condannate all’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario, per la soppressione del cadavere è stato condannato Michele Misseri, zio di Sarah e padre di Sabrina. Nel frattempo, lo scorso 5 novembre è stata pronunciata nei confronti di quest’ultimo l’estinzione del reato di calunnia. E, intanto, il suo nuovo legale si prepara a chiedere al magistrato di sorveglianza la concessione al proprio assistito della possibilità di scontare la restante parte della pena nella casa degli orrori ad Avetrana.
A cura di Anna Vagli
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Il 26 agosto 2010, Sarah Scazzi, 15 anni appena, è stata uccisa ad Avetrana. Per la giustizia italiana a macchiarsi di quell’orribile crimine è stata la cugina Sabrina Misseri in concorso con la madre Cosima Serrano. Il 21 febbraio 2017  la Corte di Cassazione ha apposto per le due donne il sigillo giudiziario dell’ ergastolo. Michele Misseri, zio di Sarah, è stato invece condannato alla pena di 8 anni di reclusione per il reato di soppressione di cadavere della nipote.

L’estinzione del reato di calunnia

Si è tenuta lo scorso 5 novembre, presso il Tribunale di Lecce, l’udienza del processo che ha visto imputato Michele Misseri per il reato di calunnia nei confronti del suo ex legale, l’Avv. Daniele Galoppa, e della sua ex consulente di parte. Rei, questi ultimi, secondo lo zio di Sarah Scazzi, di aver esercitato pressioni affinché lo stesso addebitasse l’omicidio della nipote alla figlia, Sabrina Misseri. L’udienza, iniziata alle 11.30 lo scorso venerdì, è terminata intorno alle 13. In quella sede, il giudice ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti di Michele Misseri per l’intervenuta prescrizione del reato. Determinando così il trasferimento della causa, per quel che attiene il profilo risarcitorio, in sede civile.

 Zio Michele potrebbe presto tornare a casa

L’uomo ha seguito l’udienza in video conferenza dal carcere ove è detenuto e, nel frattempo, il suo nuovo legale, l’Avv. Ennio Blasi, ha annunciato la sua prossima mossa: entro fine anno chiederà al magistrato di sorveglianza che il suo assistito possa scontare la restante parte della pena in regime di detenzione domiciliare. Misseri, difatti, è stato condannato ad 8 anni di reclusione per il reato di soppressione di cadavere della nipote Sarah Scazzi. Sepolta, quest’ultima, in contrada Mosca ad Avetrana, in provincia di Taranto. Ma, grazie ai benefici di legge – che prevedono uno sconto di pena di 45 giorni ogni semestre di detenzione – estinguerà il proprio debito con la giustizia già il 15 novembre 2024. L’uomo, però, ha fatto sapere di voler trascorrere gli anni che restano nella villetta di via Deledda, ad Avetrana, non potendo più fare a meno di tornare a lavorare nei campi. Proprio in quella casa in cui Sarah ha perso la vita per mano della cugina Sabrina. Tuttavia, nonostante abbia manifestato la volontà di fare rientro nella sua abitazione, l’Avv. Blasi ha fatto sapere che Misseri si è ben ambientato nel carcere di Lecce: dipinge, la domenica fa la pizza e si fa chiamare zio Michele dagli altri detenuti. Secondo indiscrezioni, inoltre, pur continuando ad addebitarsi ogni responsabilità per la morte della nipote, non porterebbe più la fede al dito.

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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