Sarah Scazzi, inizia il processo d’appello: “L’assassino è Michele Misseri”
Si riaprono oggi le porte di un’aula di giustizia a Taranto per il processo d’appello per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, scomparsa da Avetrana il 26 agosto del 2010 e ritrovata senza vita in un pozzo tra il 6 e il 7 ottobre dello stesso anno. A processo ci sono, tra gli altri, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima, che in primo grado sono state condannate all’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario, sequestro di persona e concorso in soppressione di cadavere. Sono state loro due, secondo la Corte di Assise di Taranto, ad aver ucciso la giovane Sarah nella villetta di Avetrana. Sabrina Misseri oggi ha 28 anni, si trova in carcere da più di quattro. Sua madre Cosima, che ha 59 anni, è stata arrestata pochi mesi dopo sua figlia. Entrambe – Sabrina e Cosima – hanno sempre respinto tutte le accuse. Nel giugno scorso la Cassazione ha rigettato una richiesta dei legali della ragazza di concederle almeno gli arresti domiciliari.
Le diverse versioni di Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi
In primo grado, oltre ai due ergastoli per Sabrina e Cosima, i giudici hanno emesso in totale nove condanne. Tra queste quella di Michele Misseri, il contadino oggi 60enne padre di Sabrina e marito di Cosima che ha più volte ritrattato la sua verità dichiarandosi colpevole dell’omicidio di Sarah. Misseri è stato condannato a otto anni di reclusione per soppressione di cadavere. Lo “zio Michele” inizialmente confessò il delitto Scazzi, fu lui a far ritrovare i resti nel pozzo della povera Sarah, ma poi chiamò in causa sua figlia Sabrina. Successivamente ha cercato di nuovo di addossarsi tutte le responsabilità del delitto, ma la sua verità non ha convinto i giudici.
Omicidio Sarah Scazzi: in primo grado condannate 9 persone
Tra i condannati in primo grado ci sono anche Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele (Cosma è morto il 7 aprile scorso) condannati a sei anni, Vito Russo jr, ex legale di Sabrina, condannato a due e infine Giuseppe Nigro, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, con pene comprese tra un anno e quattro mesi e un anno di reclusione per favoreggiamento. Tra i banchi del tribunale di Taranto è presente oggi anche la mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano. L'udienza si è aperta con la relazione del presidente Rosa Patrizia Sinisi che ha riassunto il contenuto della sentenza di primo grado ed i motivi di Appello per i quali la difesa ha impugnato le condanne.
I legali di Sabrina: “Sarah uccisa da Michele Misseri”
La difesa di Sabrina Misseri ha ribadito che ad uccidere Sarah Scazzi sarebbe stato lo zio Michele Misseri. Il movente del delitto sarebbe, secondo gli avvocati, di natura sessuale. La difesa di Sabrina ha dunque rinnovato la richiesta di acquisizione agli atti di una intervista televisiva dello scorso marzo in cui Michele Misseri, ribadendo di essere l’unico responsabile del delitto di Avetrana, diceva che il giorno dell’omicidio per spostare la ragazzina di peso le avrebbe toccato i seni e che lei, forse in virtù di probabili precedenti approcci da parte dello zio avrebbe avuto un atteggiamento di ribellione reagendo sferrandogli un calcio. A quel punto, come Misseri ha sostenuto, non ci avrebbe visto più e l’avrebbe strangolata. Il difensore di Cosima ha chiesto un sopralluogo nella villetta della famiglia per rendersi conto dei luoghi in cui sarebbe maturato l'omicidio. Il difensore di Michele Misseri, l'avvocato Luca Latanza, ha chiesto invece una perizia psichiatrica sul suo assistito
Corte d'appello rinvia ogni decisione al 21 novembre
La corte di assise d'appello di Taranto si è ritirata per un quarto d'ora per decidere sulle richieste ed eccezioni di accusa e difesa, poi ha rinviato tutto alla prossima udienza senza prendere alcuna decisione. Il processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi è stato aggiornato al 21 novembre: in quella occasione la Corte scioglierà la riserva sulle numerose richieste avanzate dal collegio difensivo, tra cui quella di un nuovo esame in aula di Michele Misseri, e dalla procura Generale, che ha chiesto la sospensione dei termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri e Cosima Serrano.