Omicidio San Stino di Livenza: marito uccide la moglie a bottigliate in casa, Cinzia aveva 60 anni
Una donna di 60 anni è stata uccisa dal compagno, in un appartamento di San Stino di Livenza (Venezia). Per ammazzare la moglie l'uomo, 65enne, ha usato un oggetto contundente, forse una bottiglia. Quando i soccorritori sono giunti nell'abitazione, chiamati dallo stesso marito, la donna era già morta. Le coppia ha due figlie. Sul fatto indagano i carabinieri.
La vittima sarebbe Cinzia Luison, parrucchiera a Blessaglia di Pramaggiore. Il 65enne Giuseppe Pitteri, pensionato, è stato preso in custodia dai Carabinieri, e portato alla stazione di San Stino di Livenza. Sul posto del femminicidio sono intervenuti anche i Carabinieri di Portogruaro (Venezia) e il pm Barbaro di Pordenone. La Procura di Pordenone è stata avvertita. Sul posto è in arrivo anche il medico legale Antonello Cirnelli.
Il femminicidio è avvenuto in una casa vicina al centro del paese, come confermato a Fanpage.it da fonti investigative. L'area, in corso del Donatore, nei pressi dell'ufficio postale del paese, è stata transennata per consentire le operazioni. Il presunto killer è un ex dipendente dell'Actv, l'azienda di trasporti pubblici di Venezia. L'uomo era incensurato.
La vittima, madre di due figlie di 26 e 22 anni, era considerata una parrucchiera di ottimo livello tanto da aver conquistato in passato diversi riconoscimenti (come si legge sul sito ufficiale cinziaparrucchieri.it, la Luison si era classificata al primo posto al concorso di fashionista Italia al Masterjam Aveda 2011 a Londra) ed essere entrata nelle guide di settore: il salone è considerato tra i primi 200 in Italia su oltre 80mila analizzati.
“Niente colpisce di più di una storia vera in un mondo in cui è fondamentale anche la fiction per attirare l’attenzione sulla violenza contro le donne come piaga sociale. Quella di Cinzia Luison ci richiama alla tragica quotidianità dei fatti e ci riempie il cuore di amarezza per quello che forse poteva essere evitato. Di fronte alla morte di una persona in questo modo possiamo solo dire che la violenza a nessun livello è tollerabile e va condannata senza se e senza ma con l’impegno di tutti”. Sono le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia di quanto accaduto a San Stino di Livenza.
Per San Stino di Livenza si tratta di un altro grave fatto di cronaca dopo quanto successo lo scorso 8 agosto quando il 56enne Michele Beato a Torre di Mosto aveva tentato di ammazzare la ex moglie con un coltello, finendo poi per suicidarsi. La donna di 52 anni, tutt'ora residente a San Stino, era stata ricoverata in gravissime condizioni. L'uomo aveva aggredito in strada la donna davanti a un'attività commerciale e poi, pensando di averla uccisa, era fuggito verso la sua abitazione e in garage si era tolto la vita.