Omicidio Saman Abbas, le prossime tappe del processo dopo l’arrivo del padre in Italia
Riprenderà l'8 settembre 2023 dopo la pausa estiva il processo per l'omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa a maggio 2021 e ritrovata cadavere lo scorso novembre nei pressi di un casolare di Novellara. Tra le novità, ci sarà la presenza del padre della giovane, Shabbar Abbas, rientrato in Italia dopo il via libera all'estradizione arrivato dal Pakistan, dove era stato arrestato ed era detenuto.
L'uomo è uno dei cinque imputati del processo in corso presso la Corte d'Assise di Reggio Emilia: insieme a lui compaiono il fratello Hasnain Danish, i nipoti Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikra, e la moglie Nazia Shaheen, unica al momento ancora latitante. Ecco tutte le tappe del procedimento in aula, ricordando che il 20 ottobre è in programma l'ultima udienza.
Quando ricomincia il processo e chi sono gli imputati
Come ha ricordato l'avvocato Barbara Iannuccelli a Fanpage.it, l'8 settembre il processo per l'omicidio di Saman riprende dopo la pausa estiva con l'audizione del fratello minore della ragazza, considerato finora unico testimone oculare della vicenda.
"Già durante l'incidente probatorio – ha ricordato la legale – aveva affermato di aver visto lo zio Danish mettere una mano sulla bocca di Saman. Al di là delle immagini delle telecamere, importantissime per comprendere questa vicenda, c'è anche un occhio umano, che è quello di questo ragazzo, che si troverà davanti il padre dopo molto tempo e non credo se lo aspettasse. Il che potrebbe creare qualche difficoltà".
Il padre di Saman, Shabbar Abbas, è infatti uno dei cinque imputati del processo. Insieme a lui, che è da poco rientrato in Italia dopo il via libera all'estradizione dal Pakistan, ci sono lo zio Danish Hasnain, considerato l'esecutore materiale dell'omicidio, e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Questi ultimi si trovano in carcere a Reggio Emilia dopo essere stati arrestati in Francia e Spagna, dove erano fuggiti, mentre la madre della vittima, Nazia, risulta ancora latitante.
Devono tutti rispondere di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Il movente sarebbe da ricercare nel fatto che Saman aveva rifiutato un matrimonio combinato.
La testimonianza del fidanzato
Sempre a inizio settembre verrà sentito anche Saqib, il fidanzato di Saman: "Non dimentichiamo – aveva detto l'avvocato Iannuccelli che lo rappresenta – che è un ragazzo di 20 anni a cui hanno ucciso la donna che amava. Purtroppo anche lui avrà la sorpresa di guardare negli occhi Shabbar Abbas".
Seguirà poi il deposito della relazione finale da parte della dottoressa Cattaneo, che ha già accertato la morte di Saman per strozzamento, con l'esclusione di strumenti come corde e cinghie, ma pare a mani nude. L'ultima udienza è in programma il 20 ottobre 2023.
Le ricerche della madre ancora latitante
Come abbiamo visto, l'unica degli imputati ancora latitante è la mamma di Saman, Nazia. La donna e il padre di Saman fuggirono in Pakistan nella notte del 30 aprile 2021 dall'aeroporto di Malpensa, quindi subito dopo la scomparsa della 18enne.
Da allora di lei si sono perse le tracce. È tutt'ora non rintracciabile. Per questo il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci, ha ribadito che le autorità "continueranno a lavorare in silenzio" per poterla ritrovare.