Omicidio Roberta Ragusa: le liti tra Sara Calzolaio e Alessia Logli nelle intercettazioni
Nelle ultime apparizioni televisive, Alessia e Daniele Logli, sono apparsi sereni e in armonia con il padre e quella che oggi ha preso il posto della loro madre, Sara Calzolaio. Non è stato sempre così. Ecco riproposte alcune intercettazioni raccolte dagli inquirenti nel 2013 dove traspare la grande tensione tra Alessia e Sara Calzolaio, entrata da poco nella loro casa dopo la scomparsa della mamma.
Caso Ragusa: le intercettazioni del litigio
"Devi stare attenta a come si parla, a cosa si dice, te datti fuoco!" dice il 7 aprile Sara ad Alessia, sgridandola. Per tutta risposta la ragazzina dice: "Io non mi do fuoco dattelo te". Chiamato in causa da Sara, Antonio Logli, invece, quando coinvolto nei litigi prova a far apprezzare alla bambina il gesto di Sara, che si è trasferita da loro. "Chi altro lo farebbe?". "Voglio la mamma", ribatte la piccola. In un'altra occasione, Antonio cerca di convincere Sara che quelli della piccola non sono capricci. "Le manca le mamma" spiega. "Posso capire – risponde Sara – perché mio babbo è morto, io so com'è". Sara paragona la scomparsa di Roberta alla morte di suo padre, poi però corregge il tiro "Posso capire cosa prova lei, che non sa dove sia (Roberta, ndr.)".
Alessia e Daniele Logli: le reazioni alla scomparsa della mamma
In generale i primi tempi della convivenza sono difficili, così come descritto anche dagli assistenti sociali, soprattutto per la piccola. "Tutte le persone da noi sentite – scrivono – descrivono la signora Ragusa come una madre sempre centrata sui figli e in simbiosi con questi, caparbia e determinata. A nostro avviso è importante segnalare come i due ragazzi vivano la scomparsa della madre in modo differente: la bambina pensa a un possibile rientro della madre e fantastica di come sistemare le questioni relazionali in famiglia collocandosi con il padre e la compagna di questi in un altro appartamento e lasciando la casa familiare alla madre. Il ragazzo, invece, mostra più sofferenza a distanziarsi dalla tesi del papà e del nonno e mestamente ha confidato che pensa che la mamma non si sia allontanata spontaneamente". Oggi tutte le divisioni sono abbattute e figli, che si sono convinti che la madre si sia allontanata volontariamente, si sono schierati dalla parte del padre. Antonio Logli è stato condannato con sentenza definitiva a 20 anni di carcere.