Omicidio Roberta Ragusa, Alessia Logli: “Ho capito che non c’era più quello stesso giorno”
"Quand' è che hai capito nella tua percezione di bambina che tua mamma non c'era più?". "L'ho capito il giorno stesso, perché quando mi sono alzata la mattina, mi sono affacciata e sul piazzale c'erano i carabinieri con i cani. A casa mia c'erano tante persone che di solito non venivano mai e avevo capito subito che era successo qualcosa". Così alle domande di Gian Luigi Nuzzi a ‘Quarto Grado', Alessia Logli, la figlia di Antonio Logli, il 56enne di San Giuliano, da luglio in carcere per aver ucciso la moglie Roberta Ragusa e per averne occultato il cadavere. Alessia è stata ospite del programma di approfondimento per sostenere ancora una volta le proprie ragioni contro chi la attacca sui social network. Su invito del conduttore, la secondogenita di Roberta ha risposto così alle critiche di chi la rimprovera di aver dimenticato sua madre: "Io mi sono fatta un mio pensiero che che ripeterò all'infinito: mio padre è innocente". "Voglio bene a mio padre, ma allo stesso modo ne volevo a mia madre, quindi se le avesse fatto del male sarei dalla parte della giustizia".
Alessia, 19 anni, ha ripercorso le tappe della vicenda: dalla scomparsa di sua madre Roberta, alla condanna di suo padre, Antonio, incastrato dalla testimonianza di Loris Gozi, che così ha commentato la sentenza, lo scorso luglio: "La giustizia ha fatto il suo corso. Il signore ha ammazzato la moglie ed è giusto che vada in carcere. Sono contento per le cugine della vittima. I figli? Mi dispiace che perdano un padre, dopo aver perso la madre, ma la giustizia è questa. Non glielo ha detto il medico al signor Antonio Logli di ammazzare la moglie". Su queste parole, fatte riascoltare in studio ad Alessia, la ragazza ha abbozzato un sorriso infastidito: "Perché sorridi?" le ha chiesto il conduttore. "Gozi poteva evitare di scherzarci su, dicendo che non glielo ha detto il medico di ammazzare la moglie".
In studio sono state mostrate anche le ultime interviste rilasciate da Antonio Logli prima che la Cassazione confermasse la condanna per l'omicidio del 13 gennaio 2012. "Roberta? Stavamo insieme per i figli, ma tra noi non c'era niente da molti anni. Non sono mai stato geloso, ma vi confesso che lei mi diceva molte bugie". Antonio Logli, condannato a 20 anni di carcere per omicidio e distruzione di cadavere, ha rilasciato questa intervista prima di essere portato in carcere quando la condanna è diventata definitiva. Logli, che ha patteggiato un anno per aver rilasciato patenti senza visita medica nella autoscuola che gestisce a San Giuliano (Pisa), ha anche precisato di non aver "mai avuto problemi con la giustizia".