Omicidio Pordenone: le telefonate sospette prima del delitto tra Giosuè e la fidanzata
Un pomeriggio di continue telefonate, quello del 17 marzo scorso, tra Giosuè Ruotolo e la fidanzata Rosaria. Poche ore dopo si sarebbe consumato il duplice delitto dei fidanzati uccisi a Pordenone, Trifone Ragone e Teresa Costanza. E’ Il Messaggero Veneto a riportare l’indiscrezione secondo cui l’ex coinquilino e commilitone del ragazzo ucciso, oggi unico sospettato per il delitto, avrebbe intrattenuto numerose chiamate con la ragazza. “Il suo iPhone è stato rovente per il continuo scambio di messaggi e telefonate con la fidanzata di Somma Vesuviana” scrive Ilaria Purassanta. “Amore, hai fatto qualcosa che non mi hai detto?” avrebbe chiesto Rosaria a Giosuè.
L'interrogatorio della fidanzata di Giosué
Si tratta di un particolare che certamente è stato tra gli oggetti del lungo interrogatorio, durato 5 ore e 45 minuti, al quale la ragazza è stata sottoposta dai sostituti procuratori della Repubblica Vallerin e Campagnaro e dal quale sarebbe uscita “molto provata”. Di che cosa hanno parlato i due fidanzati? Come mai Giosué non ha mai accennato al delitto di via Interna nell’ultima telefonata, durata oltre un’ora, fatta alla sua ragazza? Sono alcune delle domande poste alla giovane. A proposito delle chiamate, in particolare, al vaglio della procura ci sarebbero i dettagli emersi dai tabulati telefonici: una sequela ininterrotta di contatti telefonici, tra telefonate e messaggi via chat, tra le 16 e le 19.15 di quel 17 marzo. E dopo l’ultima telefonata, alle 19.15, Ruotolo sarebbe uscito in tuta e con la sua Audi A3 ha raggiunto il palasport.
