Omicidio Pierina Paganelli, polizia sequestra abiti e scarpe di Dassilva e torna nel garage del delitto
Vanno avanti le indagini sull’omicidio a Rimini di Pierina Paganelli e in particolare negli ultimi giorni l’attività degli inquirenti si è intensificata, con la squadra mobile che nel pomeriggio di oggi è tornata anche sui luoghi del delitto in via del Ciclamino, dove la 78enne è stata uccisa a coltellate la notte del 3 ottobre scorso.
Il nuovo sopralluogo della polizia potrebbe essere stato fatto per definire meglio la dinamica dell'omicidio e la fuga dell'assassino. A quanto emerso, si sta seguendo una nuova pista che ha inizio con il sequestro del cellulare della nipote minorenne di Pierina, ovvero la figlia della nuora Manuela Bianchi, la donna che la mattina del 4 ottobre ha trovato il corpo senza vita di Paganelli nei garage del condominio in cui entrambe vivevano.
Dopo il sequestro del telefono della ragazza, gli investigatori e il sostituto procuratore, Daniele Paci, hanno interrogato per molte ore in qualità di persona informata sui fatti Valeria Bartolucci, vicina di casa di Manuela e moglie di Louis Dassilva, indicato come presunto amante della nuora di Pierina.
Inoltre la polizia ha sequestrato, a quanto si apprende, altri abiti di Dassilva, ovvero quelli indossati il giorno dell'omicidio e che il senegalese, per errore o volontariamente, non aveva consegnato agli inquirenti subito dopo la scoperta del cadavere di Pierina Paganelli. Tra gli effetti personali sequestrati a Dassilva ci sarebbero anche delle scarpe da ginnastica.
Intanto, nel tentativo di dare maggior impulso alle indagini, i figli della vittima mercoledì andranno nuovamente in Procura, assistiti dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, per portare a conoscenza degli inquirenti nuovi particolari degli ultimi mesi di vita della mamma.
Delle ultime ore anche la notizia che Giuliano Saponi, il figlio della vittima tornato a casa dopo un lungo periodo in ospedale, oltre ad essere stato sollevato lo scorso aprile da un incarico dei Testimoni di Geova aveva contratto a maggio un debito col fisco di 7mila euro a causa di imposte non versate.
Questo sarebbe accaduto poco prima dello strano incidente in cui proprio Giuliano è rimasto coinvolto e che lo ha costretto a mesi di riabilitazione. In ogni caso, l’uomo e i suoi legali avrebbero affermato che questi problemi economici non avrebbero nulla a che fa con l'omicidio della madre.