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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Omicidio Pierina Paganelli, non è stato trovato Dna di Dassilva sul corpo e sui reperti analizzati

Non sono state trovate tracce di Dna di Louis Dassilva sul corpo della 78enne Pierina Paganelli, uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 a Rimini. Nessuna traccia del 35enne attualmente unico indagato neppure sui reperti dalla scena del crimine analizzati nella perizia genetica.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pierina Paganelli e Louis Dassilva
Pierina Paganelli e Louis Dassilva
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Non c'è il Dna di Louis Dassilva sul corpo di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nel 2023 nel garage del suo condominio a Rimini. Sulla scena del crimine e sul corpo dell'anziana non sarebbero state trovate tracce di Dna del 34enne metalmeccanico in carcere da luglio con l'accusa di omicidio e unico indagato per il delitto.

A stabilire con certezza che non vi sono tracce di Dna è stata la perizia genetica del professore Emiliano Giardina, a cui il Gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini aveva chiesto di determinare se le tracce biologiche individuate sulla scena del crimine fossero riconducibili all'ex amante di Manuela Bianchi, nuora della vittima.

Resta però "la prova della cam3", la telecamera della farmacia di via del Ciclamino. La sera dell'omicidio, quella telecamera riprese un uomo che per gli investigatori è Dassilva, ma la cui identità sarà oggetto di incidente probatorio. Esiste il dubbio, infatti, che nel video sia stato invece ripreso un altro vicino di casa, Emanuele Neri, che in diverse interviste aveva detto di essersi riconosciuto nel filmato. Davanti agli inquirenti, però, l'uomo aveva ritrattato.

Il team difensivo di Dassilva ha fatto sapere che se anche l'incidente probatorio sul filmato dovesse dare esito favorevole per Dassilva, presenterà istanza di scarcerazione. Il perito ha analizzato oltre 30 reperti tra tracce, indumenti e oggetti sequestrati in casa di Dassilva. Il Dna del vicino di casa 35enne della vittima è stato trovato solo su un coltello da cucina, sequestrato però nella sua abitazione, e su un pantalone trovato in casa.

Secondo quanto più volte asserito anche dai legali dei familiari di Paganelli, il killer (chiunque egli sia) potrebbe aver agito coprendo con attenzione mani e viso, in modo da non lasciare sue tracce sulla scena del crimine.

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