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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Omicidio Pierina Paganelli, Louis Dassilva resta in carcere: il gip respinge la richiesta dei legali

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini ha respinto la richiesta di scarcerazione per Louis Dassilva. Il 35enne senegalese era stato arrestato lo scorso 17 luglio con l’accusa di aver ucciso Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nell’ottobre 2023.
A cura di Eleonora Panseri
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Pierina Paganelli e Louis Dassilva.
Pierina Paganelli e Louis Dassilva.
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Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini ha respinto la richiesta di scarcerazione per Louis Dassilva. Il 35enne senegalese era stato arrestato lo scorso 17 luglio con l'accusa di aver ucciso Pierina Paganelli.

La 78enne è stata trovata morta nell'ottobre 2023 nei garage condominiali del comprensorio di via del Ciclamino dove abitava.

La notizia del respingimento dell'istanza è stata confermata a Fanpage.it da uno dei due legali dell'uomo, l'avvocato Riario Fabbri. Insieme al collega Andrea Guidi, aveva presentato una memoria difensiva che contestava la versione fornita da Manuela Bianchi, ex amante e nuora della vittima, attualmente indagata per favoreggiamento.

La donna ha raccontato agli inquirenti che Dassilva era in garage quando lei aveva ritrovato il corpo di Pierina. Lui le avrebbe detto di non far rumore e di andare a chiedere aiuto a un vicino.

Come si legge nell'ordinanza di rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare emessa dal gip Cantarini, non esisterebbero al momento elementi che farebbero pensare a una pista alternativa. Tutti gli indizi raccolti sembrano infatti condurre proprio a Dassilva.

"Se come in un mosaico tali indizi vengono ricomposti e letti complessivamente all'unisono cosi da fame esaltare la loro concordanza, allo stato si perviene ad una unica conclusione: è altamente probabile che proprio Dassilva sia l'assassino di Pierina Paganelli", si legge nell'ordinanza.

Il gip ritiene invece non condivisibile la tesi difensiva, che vedrebbe coinvolti nell'omicidio i fratelli Bianchi, Manuela e Loris, visto che entrambi avrebbero un alibi valido e mancherebbe loro un movente.

La ricostruzione fatta dai legali, scrive ancora il gip, "pretende di svalutare la credibilità di Manuela ricorrendo a pregiudizi "morali" (donna infedele e quindi bugiarda) proponendo una lettura del vissuto familiare della testimone e della relazione con Louis che distorce la realtà dei fatti come emersa dall'esame di Manuela, ravvisando, poi, incoerenze ed illogicità nel narrato del tutto apparenti e spiegabili".

"Infine, – aggiunge il gip – offre una interpretazione dei dati tecnici (perizie foniche/"passi" registrati sul cellulare) in parte errata. […]". "Pertanto, in conclusione, va rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare".

Giovedì 17 aprile toccherà al Tribunale del Riesame di Bologna rivalutare la custodia cautelare in carcere per Dassilva, dopo che in gennaio la Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza di arresto, richiedendo un nuovo esame degli indizi a carico dell'indagato.

A prescindere dalla decisione odierna del gip di Rimini, il Riesame potrebbe comunque disporre la scarcerazione, come auspicato dai suoi legali Fabbri e Guidi.

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