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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Omicidio Pierina Paganelli, la nuora Manuela: “Non posso mettere la mano sul fuoco per Louis”

L’intervista di Quarto Grado a Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, uccisa a coltellate lo scorso 3 ottobre in via del Ciclamino a Rimini: “Non posso mettere la mano sul fuoco per Louis perché non ero con lui quella sera, ma su mio fratello sì. Credevo che io e mia suocera fossimo unite”.
A cura di Ida Artiaco
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"Non posso mettere la mano sul fuoco per Louis perché non ero con lui quella sera, ma su mio fratello sì. Il mio è un dolore sul dolore: ho perso mia suocera, l'ho trovata morta e sono anche dalla parte dei sospettati".

A parlare è Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate lo scorso 3 ottobre a Rimini. Per la prima volta la donna è stata intervistata in tv: ha risposto alle domande di Gianluigi Nuzzi nel corso dell'ultima puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 9 febbraio su Rete 4.

È stata proprio Manuela Bianchi, su cui si sono concentrati sospetti degli inquirenti ma che non è mai stata iscritta nel registro degli indagati, a trovare il corpo senza vita della suocera nel garage del complesso residenziale di via del Ciclamino, dove anche lei viveva insieme alla figlia minorenne e al marito Giuliano, che all'epoca del delitto era ancora ricoverato in ospedale dopo essere rimato vittima nei mesi scorsi di uno strano incidente stradale.

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"Io quella sera ero in casa con mio fratello e mia figlia. Alle 22.14 eravamo sul divano a scherzare insieme. Avevamo cenato intorno alle 20 e seguito l'adunanza dei testimoni di Geova. La funzione è finita alle 21.45. La mattina dopo vidi un sacchetto con dei vestiti per mio marito che ero solita lasciare accano alla porta di Pierina, ma non mi era sembrato strano che fosse ancora lì", ha ricordato Manuela Bianchi, che ha poi riferito del momento in cui ha trovato il corpo della 73enne nel garage.

"Mi ricordo una scena orribile – ha detto -. Avevo accompagnato mia figlia a scuola. Poi ho messo la macchina in garage e ho aperto la porta per andare su per le scale. Vedevo che fuoriusciva del liquido dalla porta, mi sembrava acqua o olio. Ho aperto la porta e mi sono ritrovata vicinissima le gambe di una persona che era a terra. ho fatto un sacco di pensieri diversi, poi ho notato la gonna scomposta, ho provato ad accendere la luce sulla mia destra ma non andava. Sono così salita al primo piano a chiedere aiuto, in primis a un ragazzo moldavo che abita al primo piano perché pensavo fosse la madre. Ero sotto choc. A quel punto, ho provato a chiamare la ragazza che abita di fianco al primo piano che però non rispondeva e quindi sono salita al terzo piano sicura che i miei vicini fossero in casa".

Pierina e al sua famiglia
Pierina e al sua famiglia

I vicini di casa di Manuela sono Louis Dassilva e la moglie Valeria: pure su di loro si sono accesi i riflettori degli inquirenti, senza mai essere indagati per il delitto di Pierina. La stessa Manuela aveva una "presunta relazione con Louis. Lui non aveva motivo di essere contro Pierina. Le parole che mi ha rivolto Valeria non sono piacevoli ma la capisco. Non ho comunque mai avuto paura di lui, è un ragazzo tranquillissimo. Non posso però mettere la mano sul fuoco su Louis perché non era con me quella sera, ma su mio fratello sì".

Infine, Manuela ha anche rivelato di non far più parte dei Testimoni di Geova: "Io non sono più una testimone di Geova da poco più di un mese, mi sono dissociata tramite una lettera perché tutto quello che ha girato attorno alla situazione successiva alla morte di mia suocera è ricaduto anche sulla congregazione. Io credevo fossimo unite. Ho perso mia suocera, l'ho trovata morta e sono anche dalla parte dei sospettati. Dolore su dolore".

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