Omicidio Pierina Paganelli, la nuora Manuela Bianchi spiega in tv perché temeva l’arresto: “Avevo paura”
Nel giallo dell’omicidio di Pierina Paganelli – delitto avvenuto poco meno di un anno fa a Rimini – continuano a essere “protagoniste” anche nei salotti televisivi due delle vicine di casa della vittima, ovvero la nuora Manuela Bianchi e Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva (unico indagato attualmente in carcere). Manuela Bianchi, come è noto, era anche l’amante di Dassilva.
Tra le due donne da settimane ormai volano accuse, e un confronto accesso è andato in scena anche durante la puntata di venerdì sera di Quarto Grado. In studio c’era Manuela Bianchi, appunto nuora di Pierina Paganelli e anche la prima che ha trovato il suo corpo nei garage del condominio di via del Ciclamino, e in collegamento la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci. Quest’ultima ha accusato l’ex amica di non aver neppure letto l’ordinanza che ha portato in carcere il metalmeccanico senegalese: "Siccome Louis era il grande amore della tua vita, come mai non hai letto l'ordinanza di custodia cautelare? Io l'avrei letta, è finito in carcere con quella roba lì". "Il mio avvocato mi ha detto che non mi permetteva di leggerla per non alterare i ricordi", ha risposto Bianchi, assistita dal criminalistae consulente Davide Barzan in trasmissione con lei. Secondo l’accusa, movente dell’omicidio di Rimini è proprio la relazione extraconiugale tra Dassilva e la nuora di Pierina Paganelli.
In trasmissione Manuela Bianchi, rispondendo a una domanda di Roberta Bruzzone, ha anche spiegato perché in una prima fase delle indagini ha temuto l’arresto. "Io avevo paura di essere arrestata: noi abbiamo incontrato un personaggio che Valeria conosce molto bene che ci diceva che sicuramente saremmo stati arrestati tutti, e per tutti era qualcosa di molto nuovo perché nessuno di noi si era mai ritrovato in una situazione del genere. Io ricordo anche una telefonata quando questo signore mi ha portato via un giorno cercando di farmi dire che ero stata io, poi ha fatto lo stesso con Louis e forse lo ha fatto anche con Valeria e mio fratello", ha detto Bianchi facendo riferimento a un criminologo di cui non ha voluto dire il nome.
Nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame di Bologna ha confermato l'ordinanza del gip Vinicio Cantarini mantenendo la misura cautelare in carcere nei confronti di Dassilva. Valeria Bartolucci ha chiesto pubblicamente in varie interviste di sottoporre Loris Bianchi, fratello di Manuela, al test per confrontare il Dna. La sera del delitto, lo ricordiamo, i due fratelli Bianchi erano insieme nell'appartamento della donna in via del Ciclamino a Rimini.
Al momento l'indagine sull'omicidio di Pierina non è chiusa: c’è attesa per la relazione del professor Emiliano Giardina, nominato dal gip Cantarini, per estrarre il Dna sui resti della scena del crimine e poi proseguire con la comparazione. Ad oggi si sa per ora solo che è stato rinvenuto un Dna maschile. L'11 ottobre in udienza davanti al giudice delle indagini preliminari di Rimini saranno acquisite le risultanze delle analisi di laboratorio.