Omicidio Pierina Paganelli, iniziato l’incidente probatorio sul video: il ruolo di Dassilva e le prossime fasi
"I periti si sono riuniti e hanno valutato se è possibile replicare o meno, in maniera che si avvicina il più possibile alla realtà, le condizioni del 3 ottobre, del giorno in cui passa l'ignoto. Pensano di riuscire a fare una riproduzione discretamente fedele e di individuare le eventuali problematiche".
Lo ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi difende Louis Dassilva, l'unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli. La 78enne è stata uccisa con 29 coltellate a Rimini il 3 ottobre 2023 e trovata morta nel garage della sua abitazione di via del Ciclamino. Il 34enne è stato arrestato il 16 luglio e si trova in carcere.
Ieri, martedì 26 novembre, è iniziato l'incidente probatorio per stabilire chi è l'ignoto che la sera del delitto è stato ripreso dalla telecamera della farmacia San Martino e che potrebbe aver assassinato l'anziana.
"Si passerà poi alla seconda fase, quella del vero e proprio esperimento giudiziale che avverrà intorno al 15 dicembre, è stato messo come range tra il 14 e il 19. In quel momento verranno fatti "sfilare" sia il vicino di casa che l'indagato, e penso anche altre persone, le modalità operative verranno concordate prossimamente dai periti", ha spiegato ancora il legale.
Anche Louis Dassilva infatti dovrebbe partecipare all'esperimento e passare davanti alla telecamera, la stessa che, secondo quanto sostengono la squadra mobile di Rimini e il pubblico ministero Daniele Paci, la sera dell'omicidio lo riprese mentre tornava a casa dopo aver gettato l'arma del delitto.
"Dalla Procura verrà comunicato qual è l'abbigliamento con cui deve presentarsi l'indagato, perché loro ipotizzano che avesse degli occhiali e una tuta da lavoro. – aggiunge Fabbri – Conclusa la seconda, si arriverà alla terza fase, che sarà di comparazione e di risposta ai quesiti che il gip ha individuato".
L'incidente probatorio è stato richiesto dalla Procura perché Emanuele Neri, un altro vicino di casa di Paganelli, si sarebbe riconosciuto in alcuni video ripresi dalla stessa telecamera sere prima. Non è chiaro invece se si sia riconosciuto in quello del 3 ottobre e sarà quindi importante stabilire se nel video c'è Dassilva o Neri.
Per l'accusa il video è infatti la "prova regina" che incastrerebbe l'indagato. "In questo momento l'accusa si basa molto su questo video. Noi attendiamo di avere i risultati per poi verificare se proporre o meno nuova istanza di scarcerazione. Perché ovviamente se nell'incidente probatorio emerge che l'ignoto non è Louis Dassilva, noi la faremo", fa sapere l'avvocato.
Altri elementi importanti sono emersi dall'analisi della scena del delitto dove sono stati rinvenute alcune tracce che, tuttavia, non confermerebbero la presenza dell'indagato nel luogo dove Paganelli è stata uccisa e dove è stato trovato il corpo.
"Il fatto che non sia stata trovata traccia di Louis Dassilva sulla scena è ciò che interessa a noi. – commenta ancora Fabbri – Lunedì 2 dicembre ci sarà udienza nella quale verranno depositate le perizie dell'esperto nominato dal gip e vedremo come si pronuncerà su queste tracce trovate. A noi quello che interessa è, a fini probatori, individuare o meno se c'è traccia di Louis. E, ovviamente, sappiamo che non c'è".
"Una volta che sappiamo questo noi facciamo le nostre deduzioni. Il resto è attività della Procura, gli inquirenti faranno tutto il loro percorso, mentre noi ci fermiamo a questo, al fatto che non ci sia traccia dell'indagato. – conclude – Se, oltre a questo, anche il video confermasse l'assenza di Dassilva, presenteremo sicuramente istanza di scarcerazione".