Omicidio Pierina Paganelli, su scarcerazione di Dassilva la Cassazione rinvia al Riesame: cosa succede ora
È arrivata la decisione della Cassazione sulla scarcerazione di Louis Dassilva, il 35enne senegalese indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli. La Corte ha disposto l'annullamento con rinvio al Tribunale del Riesame di Bologna.
Quindi, per il momento, Dassilva resta in carcere in attesa di una nuova udienza davanti ai giudici della Libertà. Paganelli, 78 anni, venne uccisa a Rimini il 3 ottobre 2023 e trovata morta nel garage del condominio di via del Ciclamino dove abitava.
I difensori del 35enne, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che avevano presentato ricorso sull'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ora attendono la notifica ufficiale, che di fatto rimette in gioco una serie di elementi su questo caso.
Molto probabilmente sulla decisione della Suprema Corte è pesata la richiesta della difesa su una una parziale mancanza di motivazioni da parte del Riesame che il 9 settembre scorso confermò il carcere per Dassilva.
L'istanza di scarcerazione era infatti stata presentata anche al tribunale della Libertà che aveva rigettato la richiesta evidenziando che la mentalità di Dassilva non conosceva "limiti alle proprie possibilità di azione" e contemplava "come possibile la soppressione di una vita umana se questa ostacola un suo piano".
L’udienza, svoltasi ieri, mercoledì 22 gennaio, davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Santalucia è durata circa un’ora, durante la quale il sostituto procuratore generale Marco Dall’Olio aveva spiegato le motivazioni che dovevano spingere la Suprema Corte a respingere l’appello.
La difesa si era invece focalizzata sul video della cam 3 della farmacia San Martino, quella che la Procura considera la prova regina, dato che collocherebbe Dassilva nei pressi del luogo del delitto il giorno dell'omicidio. Secondo la difesa, la figura immortalata dalla telecamera alle 22.17 del 3 ottobre 2023 invece non sarebbe Dassilva, ma un altro vicino di casa della vittima, Emanuele Neri.
La difesa di Louis aveva contestato il fatto che all’ordinanza del giudice per le indagini preliminari non erano stati allegati altri 18 video delle registrazioni provenienti dalla cam 1 e dalla cam2 risalenti al periodo tra il 25 settembre e il 12 ottobre, riporta Il Resto del Carlino.
In questi immagini, infatti, comparirebbe anche Neri, che in alcuni casi sarebbe molto simile all’ignoto che compare nel video. Secondo la difesa, se quei documenti fossero stati visionati dal Riesame avrebbero potuto portare alla scarcerazione.
"Abbiamo chiesto che il tribunale del Riesame di Bologna possa riaffrontare l'intera vicenda con tutti i documenti video che i giudici della Libertà avrebbero dovuto avere già il 9 settembre scorso perché disponibili", aveva detto l'avvocato Guidi al termine dell'udienza.
"È chiaro che la Cassazione viene qui chiamata a una valutazione di legittimità sul quadro indiziario fermo al 9 settembre – aveva aggiunto il legale – ma a nostro parere dopo quella data molte cose cambiate e sono sopraggiunti fatti nuovi".