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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

Omicidio Pierina Paganelli, com’è andata la “camminata” di Dassilva e quando arriveranno i risultati del test

Louis Dassilva ed Emanuele Neri hanno sfilato davanti alla cam3: l’esperimento servirà a determinare se uno dei due è l’uomo ripreso dalla telecamera che potrebbe aver immortalato il killer di Pierina Paganelli. A Fanpage.it fonti interne alle indagini hanno spiegato che il video è importante, ma l’impianto accusatorio contro Dassilva presenta altri elementi rilevanti. I periti avranno 60 giorni per depositare la relazione.
A cura di Eleonora Panseri
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Si è svolta e conclusa nella serata di ieri, martedì 11 febbraio, la "camminata" di Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio della 78enne Pierina Paganelli. La donna venne trovata morta a ottobre 2023 nel garage del condominio di via del Ciclamino, a Rimini, dove abitava.

Ed è proprio nei pressi del palazzo che è stato realizzato l'incidente probatorio durante il quale hanno sfilato sia Dassilva che un altro vicino di casa della donna, Emanuele Neri, al fine di capire chi dei due sia stato ripreso dalla telecamera di una farmacia, la cam3 che, secondo la Procura, quella notte avrebbe immortalato l'assassino dell'anziana.

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli

Sul posto, oltre agli avvocati della difesa, Riario Fabbri e Andrea Guidi, erano presenti il procuratore Daniele Paci, il capo della Squadra Mobile Marco Masia e i legali delle parti lese, tra cui Nunzia Barzan e i fratelli Lunedei. L'esperimento giudiziario ha avuto luogo dopo il tramonto, riproducendo le condizioni di luce della notte del delitto.

Quando arriveranno i risultati della camminata test davanti alla cam3

Come riferiscono a Fanpage.it fonti informate delle indagini, i periti ora avranno 60 giorni per depositare la relazione ma potrebbero essere richieste delle proroghe. Questo dipenderà dalla complessità del lavoro. I dati da analizzare, come hanno spiegato gli esperti, potrebbero richiedere tempi lunghi.

Il lavoro è stato svolto al massimo delle possibilità e bisognerà capire se gli aspetti presi in considerazione possano essere determinati, con un range di errore accettabile. Durante l'esperimento non ci sono state problematiche.

A quanto si apprende, i periti hanno tentato di determinare anche dati prima considerati non determinabili, come l'altezza del soggetto ripreso nel video. A coordinare le operazioni è stato il giudice Vinicio Cantarini.

Come si è svolto l'incidente probatorio

Dassilva e Neri, oltre ad alcuni figuranti, hanno ripercorso i movimenti immortalati dalla telecamera della farmacia. Dassilva, in particolare, ha indossato un abbigliamento conforme a quello descritto nell'ordinanza del giudice: una maglietta con il logo ‘Eco Service', occhiali da vista e un copricapo chiaro, simile a un cappuccio.

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L'uomo ha camminato avanti e indietro per circa quindici volte, a passo spedito, con un'andatura visibilmente diversa da quella di Neri. La scena non è passata inosservata ai residenti di via Del Ciclamino, dove decine di persone si sono affacciate ai balconi o si sono radunate in strada per assistere alle operazioni.

Perché l'accusa ritiene che il video sia una prova importante

Al centro dell'analisi resta la qualità del video, giudicato poco definito, e il possibile effetto di distorsione delle immagini che potrebbe aver alterato le proporzioni dei soggetti ripresi. Tuttavia, secondo tecnici e investigatori, l'esame dovrebbe dare esiti sul colore della pelle della persona che è passata davanti alla farmacia.

Come confermato a Fanpage.it da chi ormai da un anno e mezzo sta indagando sul delitto, il video è un elemento importante, ma non determinante. L'impianto accusatorio contro Dassilva ne presenterebbe tanti altri ancora più rilevanti.

Come il lavaggio delle scarpe pochi giorni dopo l'omicidio, la mancanza totale di alibi o le bugie e le omissioni dette dall'uomo e dalla moglie, Valeria Bartolucci. Un anno e mezzo di dati che darebbero forza alle accuse.

Dassilva e la moglie Valeria in una intervista a Chi l'ha visto?
Dassilva e la moglie Valeria in una intervista a Chi l'ha visto?

La presenza di un uomo di carnagione scura è sempre stata sostenuta dai tecnici che hanno realizzato le perizie anche all'epoca e questo ha creato il dubbio che Dassilva possa essere passato davanti alla farmacia, creando percorsi ipotetici intorno a quei passaggi.

Quali potrebbero essere gli scenari

L'elemento è rilevante perché collocherebbe Dassilva fuori casa. Per esempio, lui e la moglie hanno sempre sostenuto che non fosse mai uscito in balcone, per non far scappare i gatti, ma gli investigatori avrebbero una prova certa che smentirebbero questa affermazione, che Dassilva fosse effettivamente andato in balcone pochi minuti prima del delitto per osservare il rientro di Paganelli.

Nel caso in cui il video non confermasse la presenza dell'uomo, toccherà al giudice per le indagini preliminari decidere come procedere. La registrazione potrebbe essere esclusa dal procedimento e il Tribunale del Riesame potrebbe prendere in considerazione la scarcerazione di Dassilva, anche alla luce del fatto che sul luogo del delitto non sono emerse tracce di dna a lui riconducibili.

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