Omicidio Pescara, il papà carabiniere del 16enne coinvolto: “Dovrà ricordare il ragazzo che ha visto morire”
"Mio figlio vivrà una vita da consegnato come diciamo noi. Desidero che tenga presente nel tempo cosa è accaduto, che abbia vivo il ricordo del ragazzo che ha visto morire e che ne sia all’altezza". A parlare in un'intervista al Corriere della Sera è il padre, colonnello dei carabinieri, di uno dei minorenni coinvolti nell'omicidio di Thomas, il 17enne ucciso da due coetanei a Pescara.
L'ufficiale dirige un reparto importante dell’Arma. Il figlio era nel gruppetto dei ragazzi che, oltre ad uccidere il giovane, gli ha sputato addosso e spento una sigaretta addosso mentre era moribondo. Non avrebbe sferrato le coltellate mortali e sarebbe stato lui poi a dare le indicazioni agli investigatori su come rintracciare il corpo della vittima.
"Non solo non mi assolvo come padre, ma dico che qui nessun adulto può assolversi davvero. E dico che forse è peggio di come la state rappresentando voi…" ammette nell'intervista. E assicura che prenderà provvedimenti nei confronti del figlio: "Vorrei che vivesse migliorando la sua vita da ora in avanti".
Omicidio Thomas, il 16enne indagato aveva tentato il suicidio
Per l’omicidio di Thomas è indagato anche un 16enne, figlio di un'avvocatessa e insegnante pescarese. Nel 2021, il lockdown imposto dal Covid lo aveva segnato duramente. Tanto che l'allora 13enne avrebbe tentato il suicidio gettandosi dal Ponte del Mare di Pescara. Era sopravvissuto, dopo essere atterrato su un terrapieno.
Da quel momento la famiglia gli è stata sempre accanto, facendolo seguire da uno psicologo: "Siamo sempre stati consapevoli dei suoi problemi, mai però avremmo immaginato che sfociassero in un omicidio". La madre è annichilita: "Ho talmente tanto dolore dentro che non riesco nemmeno a capire ciò che dico. Non so rispondere alle domande. Mi affido alla giustizia", le uniche parole al Messaggero.
Qualche parola in più ai cronisti l'ha detta il fratello 18enne: "Adesso devo fare i conti con la ferocia e l'indifferenza di cui parlano le indagini. Non chiediamo sconti, crediamo nella giustizia".
I dettagli choc del delitto di Pescara
I dettagli choc del delitto avvenuto domenica al parco Baden Powell sono contenuti nel decreto di fermo dove si sottolinea che i due indagati "in concorso tra loro", uccidevano Thomas "con 25 coltellate", "arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime".
"Ciò che emerge è l‘assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto", si legge nel decreto.