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Omicidio Panzieri, il killer Michael Alessandrini cita Bibbia in tribunale: “C’è un tempo per uccidere”

Si è aperto il processo per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri a Pesaro. Il killer reo confesso Michael Alessandrini legge un passo della bibbia in aula, poi si fa portare in cella: “Qui c’è troppa gente, non sono abituato”. Il 30enne rischia l’ergastolo.
A cura di Biagio Chiariello
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Michael Alessandrini e Pierpaolo Panzieri
Michael Alessandrini e Pierpaolo Panzieri
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“C'è un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire”. Dopo aver letto questo passo della Bibbia, tratto dal libro del Qoelet, il trentenne Michael Alessandrini, omicida reo confesso dell'amico Pierpaolo Panzieri lo scorso 20 febbraio, ha lasciato l’aula del tribunale in cui si stava celebrando la prima udienza del processo in Corte d’Assise in cui è imputato per omicidio volontario premeditato, aggravato anche dalla crudeltà e dai futili motivi.

Prima di farsi riportare in carcere, Alessandrini, difeso dall’avvocato Carlo Taormina, ha detto che “oggi qui in Aula c’è troppa gente e io non sono più abituato”. Nell'ora di permanenza in tribunale, oltre a leggere il foglietto con il passo dell'Ecclesiaste, ha reso una dichiarazione spontanea: “Non capisco perché sono ancora qui, sono già stato incriminato e ho ammesso le mie colpe”, ha detto.

Il killer aveva scritto una lettera a Pierpaolo dopo l’omicidio: "Ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto – spiegava – Sei sempre nei miei pensieri. Ti sogno ogni notte".

“Chiediamo l’accertamento della capacità processuale. Va predisposta una perizia per approfondire lo stato attuale sulla capacità di partecipare al processo”, ha chiesto il legale, evidenziando come le condizioni del suo assistito sono peggiorate. Per questo è stata sollevata l'eccezione sulla capacità mentale di Alessandrini di sostenere il processo, oltre alle aggravanti di premeditazione e crudeltà che porterebbero a una condanna all'ergastolo.

Di opinione opposta le parti civili. Il processo riprenderà in ottobre. Non ci sarà comunque una nuova perizia psichiatrica: la Corte d'Assise di Pesaro ha respinto la richiesta della difesa di rivalutare le condizioni psichiche del trentenne.

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