Omicidio Pamela. Testate e pugni contro il muro, Luca Traini perde il controllo in carcere
Pugni e testate contro il muro. Un raptus di rabbia incontrollabile quello avuto da Luca Traini in carcere, giovedì: a scatenarlo, le ultime notizie sulle indagini per l’omicidio di Pamela Mastropietro, in particolare il fatto che per Lucky Awelima e Desmond Lucky è caduta l’accusa di omicidio, alla luce del fatto che su di loro non sono emersi elementi che consentano di ritenerli colpevole del delitto di Macerata. A riportare la notizia è l’edizione online del quotidiano Il Resto del Carlino. Triani avrebbe iniziato a colpire con i pugni e poi con la testa le pareti della stanza della propria cella, ferendosi in maniera evidente, seppur non grave, sanguinando. Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti per fermarlo e sono poi stati chiamati gli psichiatri affinché si prendessero cura del carcerato.
Traini dunque avrebbe avuto una nuova esplosione d’ira in qualche modo analoga a quella che lo avrebbe travolto il 3 febbraio quando, come raccontato da lui stesso durante l’interrogatorio, dopo aver appreso del terrificante omicidio del diciottenne romana, fatta a pezzi e chiusa dentro delle valigie, avrebbe deciso di uscire per vendicarla, sparando a caso tra i migranti incrociati per le strada del comune marchigiano. Fortunatamente nessuno di loro è rimasto ferito in modo grave. Il 29enne è ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato dall’odio razziale. Il 23 agosto il professor Picozzi presenterà la perizia psichiatrica, e il 12 settembre ripartirà il processo con rito abbreviato. Al momento, il professor Giovanni Camerini, psichiatra consulente nominato dal difensore Giancarlo Giulianelli, ha dichiarato il maceratese parzialmente capace di intendere e di volere, e pericoloso socialmente.