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Omicidio Noriglio, Mara uccisa a colpi d’accetta davanti alla madre: si costituisce il vicino di casa

Femminicidio a Noriglio, frazione di Rovereto, in Trentino: una donna di 63 anni, Mara Fait, infermiera in pensione, è stata uccisa a colpi d’accetta davanti agli occhi dell’anziana madre e nel piazzale davanti casa. Poco dopo si è presentato ai carabinieri il vicino di casa per costituirsi.
A cura di Ida Artiaco
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Ennesimo femminicidio in Italia. Questa volta il delitto si è consumato ieri sera a Noriglio, frazione di Rovereto, in Trentino, dove una donna di 63 anni, Mara Fait, infermiera di professione in pensione, è stata uccisa a colpi d'accetta davanti al portone di casa e agli occhi dell'anziana madre.

Dopo l’omicidio, il vicino di casa, 48enne operaio edile di origini albanesi, si è prima allontanato a piedi e poi si è costituito ai carabinieri confessando quanto successo. Erano le 20.30 circa di ieri sera quando in via Fontani la donna è stata colpita sul piazzale davanti al portone d'ingresso della casa, sotto gli occhi dell'anziana madre, Bruna, che è rimasta sotto choc e già in precarie condizioni di salute.

Mara Fait.
Mara Fait.

Testimone dell'omicidio sarebbe anche il figlio di 30 anni della vittima, infermiere al pronto soccorso, che pare fosse affacciato alla finestra. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire nei dettagli quanto successo. Secondo alcune testimonianze raccolte, tra i due vicini di casa c’erano state in passato accese discussioni per questioni condominiali.

Altri vicini raccontano che aveva già sporto denuncia per le offese ricevute. "Le aveva rotto anche il cellulare e rovinato la macchina", hanno precisato alcuni residenti nella via. Ma la ricostruzione di quanto è successo e di che cosa fosse sfociato tra i due ora è al vaglio degli inquirenti. A quanto pare, esasperata dalle ripicche e dalle minacce del vicino di casa, Mara aveva chiesto l'attivazione del ‘Codice rosso', il programma di tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti, rimasta inascoltata. Le indagini coordinate dalla pm Viviana Del Tedesco.

L'arma del delitto, un'accetta che l'uomo usava per tagliare la legna, che ha abbandonato e poi fatta ritrovare in un cespuglio lungo la strada, è stata sequestrata. Nelle prossime ore sarà effettuata l'autopsia sul corpo della donna, anche per capire se è morta a seguito di un solo colpo alla testa.

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